Via libera con fiducia ai tagli alla sanità
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Via libera con fiducia ai tagli alla sanità

Con 163 voti a favore, 111 contrari e nessun astenuto il decreto passa in Senato. Lorenzin: no a qualunque ipotesi di taglio

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28 Luglio 2015 - 19.40


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Il decreto legge sugli Enti locali riceve l’ok in Senato, con 163 voti a favore, 111 contrari e nessun astenuto q così il voto con la fiducia chiesta dal governo. E adesso passa alla Camera. Il testo deve essere convertito in legge entro il 18 agosto. Confermato il tetto a esami e visite, chi sfora pagherà e tagli pari a 2,352 miliardi, per il 2015.

Il maxiemendamento del governo al dl enti locali prevede anche l’autorizzazione per la Regione Calabria a ricorrere alla risorse necessarie per la stabilizzazione dei lavoratori Lsu-Lpu dei Comuni calabresi

La reazione del ministro “Nessun taglio alla Sanità, ma misure di efficientamento che porteranno dei risparmi da reinvestire nel settore” così il ministro Lorenzin commenta il passaggio in Senato dopo le polemiche e la mancanza del numero legale registrata ieri per quattro volte.

“Voglio dire con chiarezza – afferma la Lorenzin – che sono contraria a nuovi tagli al Servizio sanitario. Dico ‘no’ a qualunque ipotesi di taglio, che al momento non c’è. I risparmi non sono tagli”. Il ministro spiega che un risparmio potrà arrivare da una stretta sulla ‘medicina difensiva’ che costa 13 miliardi l’anno. Quindi esami e visite prescritti a scopo ‘difensivo’, per prevenire i contenziosi. Ai medici che protestano contro il taglio del salario in caso di prescrizioni inappropriate, replica: “Ognuno risponda alle proprie responsabilità”.

Maria Elena Boschi in un intervento ha rassicurato che i tagli sono quelli “concordati con le Regioni in sede di conferenza unificata con l’unanimità delle Regioni presenti”.

Le voci contrarie. Ma non si arrestano le critiche, [url”dopo Gino strada”]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=76829&typeb=0&-gino-strada-si-taglino-i-profitti-della-sanita-privata[/url] da più parti si grida ai tagli. “Non è un provvedimento di semplificazione, è un provvedimento che incasina tutto. Tagliare 10 miliardi alla sanità, senza applicare i costi standard, significa dichiarare guerra alle Regioni virtuose, alla Lombardia in primo luogo. E alla guerra noi risponderemo con la guerra”, ha attaccato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.

“Ancora una volta la sanità pubblica verrà assunta a bancomat del governo, anche se dal 2010 al 2014 ha già dato 31 miliardi di euro e nel Ddl enti locali si prevedono tagli per ulteriori 7 miliardi fino al 2017. In attesa dei fantastiliardi di minore spesa che dovrebbero derivare dall”efficientamentò del sistema, per pagare meno Imu rischiamo di pagare più farmaci e visite mediche”, si legge sul comunicato di Anaao Assomed.

Il provvedimento Nel maxiemendamento del governo, oltre alla stretta sui medici e ai tagli, previsto anche un provvedimento-Giubileo. I pellegrini con un contributo volontario di 50 euro potrenno accedere alle prestazioni sanitarie. Previsto poi, un contributo di 33,5 milioni di euro alla Regione Lazio per l’adeguamento della rete ospedaliera e di emergenza. Oltre alla sanità, si interviene sulle forze dell’ordine con l’assunzione straordinaria di 2500 unità per fronteggiare il Giubileo.

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