L‘autorità polacca di controllo delle trasmissioni radio televisive ( KRRiT) ha avviato una procedura per revocare la licenza a “Radio Hobby”, che manda in onda programmi radiofonici dell’ agenzia di stampa russa “Sputnik”: il fondatore della stazione radio reagisce affermando che la mossa è motivata solo da considerazioni politiche.
In effetti al momento non sono stati formulati rilievi che possano riguardare il livello delle trasmissioni nè presunte cadute nella volgarità, ma il Consiglio nazionale radiotelevisivo fa sapere egualmente in dichiarazione di avere approvato una risoluzione per “avviare la procedura per la revoca delle licenze concesse a Radio Hobby”.
La stazione radio, che ha sede nella città di Legionowo, in base ad un accordo con “Sputnik” manda in onda per un’ora al giorno , dalle 21 alle 22 un programma russo che prima per tre anni era stato tratto da “Voice of Russia” e adesso si è rivolto all’altra agenzia di informazione. A giudizio dell’organo di controllo, “Radio Hobby” avrebbe infranto una norma sulla radiodiffusione “consegnando parte del suo tempo di trasmissione autorizzato a un terzo, e perdendo quindi il suo diritto di influenzare il contenuto e la presentazione del materiale trasmesso”.
Il fondatore dell’emittente, Pawel Kubalsky, risponde che questa è un’iniziativa pretestuosa e lesiva della libertà di espressione, motivata soltanto dalle tensioni politiche fra Varsavia e Mosca. crede mossa del cane da guardia polacca è politicamente motivata: “Penso si tratti solo di una mossa politica – dice – quella fascia di trasmissione conteneva quel genere di informazioni che il governo polacco non accetta, ma in base alla nostra Costituzione chiunque deve avere l’opportunità di oite ascoltare un punto di vista diverso . Sono convinto però che nel mio Paese la democrazia sia ancora forte e dunque la radio difenderà la sua licenza ed i suoi diritti di libertà”.
Margarita Simonyan, redattore capo della RT e dell’ agenzia “Rossiya Segodnya” che comprende Sputnik, a sua volta condanna duramente la mossa, anche se dice di non esserne stupita: “”Quel che accade in Polonia ormai non mi sorprende più – commenta – continuano a chiudere uno spettacolo alternativo dopo l’altro e credono ancora di vivere in una democrazia “.“Sputnik” fa sapere comunque che i suoi uffici “non hanno ricevuto alcuna notifica in merito alla risoluzione del contratto per la trasmissione”, ed in una dichiarazione esprime la speranza che “l’organo di controllo agirà nel rigoroso rispetto del diritto internazionale. La politica editoriale dell’agenzia si basa sul principio fondamentale della libertà di espressione. Sputnik offre prospettive diverse sulle questioni internazionali, tra cui quella di raccontare l’ indicibile”.
Il conflitto con il Consiglio per le radiodiffusioni polacco avviene poco dopo che la Lettonia per la terza volta in tre mesi ha ordinato la revisione dei permessi di “Sputnik” sul suo territorio. Recentemente anche una stazione televisiva in Germania è finita nel mirino dell’organo di controllo dei media locali dopo aver trasmesso “Der Fehlende Parte” (la parte mancante) , una trasmissione russa sulle vicende ucraina che è stata accusata di posizioni sbilanciate e troppo favorevoli alle tesi di Mosca.
Nel giugno scorso inoltre la diplomazia UE ha elaborato un piano d’azione per contrastare quella che considera “l’ attività di disinformazione russa”e promuovere le politiche europee nello spazio post-sovietico. Il ministero degli Esteri russo risponde che il piano proposto sta violando il diritto alla libertà di espressione e crea condizioni di forte discriminazione contro i media russi.
Fonti : Agenzie