Torna la paura ebola in Italia. Una donna medico 33enne di Piacenza, volontaria di Emergency e rientrata in Italia dopo un periodo in Sierra Leone, è stata ricoverata nella notte all’ospedale Sacco di Milano, dove sono state avviate le procedure per escludere il possibile contagio dal virus.
“Non c’è alcun allarme – ha detto Rita Gismondo, responsabile del Laboratorio di microbiologia dell’azienda ospedaliera – Le prime analisi che abbiamo eseguito sono negative, ma vanno ripetute dopo 48 ore e quindi l’esito del test è atteso per la mattinata di venerdì. Le condizioni della paziente sono sotto controllo, al momento non gravi. E’ tutto sotto controllo – ribadisce Gismondo – Abbiamo attivato immediatamente il percorso di alta bioemergenza, dal ricovero alla parte analitica. Tutto a funzionato al meglio e ora attendiamo l’esito dei test”.
L’allarme è scattato dopo che la dottoressa, italiana, ha mostrato al rientro sintomi simil-influenzali. Fonti sanitarie la descrivono “tranquilla fin dall’inizio”.
La segnalazione del caso è giunta alle 22.30 di ieri ed è stata avviata tutta la macchina per il trasporto speciale. L’operazione è durata fino alle prime ore della mattina. La direzione dell’Azienda ospedaliera milanese, in stretto contatto con Areu (Azienda regionale emergenza urgenza) e i vertici dell’assessorato alla Salute, hanno subito avviato il sistema da tempo previsto per la gestione di situazioni di questo tipo, riferisce la Regione. La paziente è stata prelevata al domicilio dall’autoambulanza dedicata all’alto biocontenimento, sentiti i vigili del fuoco e la polizia di Stato.
Nell’ospedale si è proceduto, dall’una di stanotte, al censimento dei posti letto liberi per eventuale spostamento dei pazienti ricoverati nel reparto ad alto isolamento e alla collocazione delle reti di recinzione al fine di consentire le manovre all’ambulanza in arrivo; si è provveduto alla verifica dei flussi di aria nell’area isolata tramite il pronto intervento dell’Ufficio tecnico e a clorare le vasche di scarico reflui sempre previste dalla procedura. All’1.55 l’Areu ha bloccato il flusso di tutte le ambulanze verso l’ospedale Sacco e dalle 2.15 è iniziata una verifica di tutti i processi interni in attesa dell’arrivo del paziente. Alle 4.20 è giunta al Pronto soccorso l’autoambulanza, il paziente è stato immediatamente posto in area di isolamento, con l’avvio di tutte le analisi necessarie coordinate dalla sirezione sanitaria dell’ospedale.