Loris, il video smaschera la madre: ha mentito
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Loris, il video smaschera la madre: ha mentito

Sono oltre 10 gli impianti di videosorveglianza presenti tra casa Stival e la scuola di Loris, il bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre a Santa Croce Camerina, nel Ragusano.

Il piccolo Loris Stival e sua madre Veronica Panarello
Il piccolo Loris Stival e sua madre Veronica Panarello
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3 Dicembre 2014 - 13.45


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La polizia scientifica ha eseguito una perquisizione nell’abitazione di Orazio Fidone, il cacciatore che ha trovato il 29 novembre scorso il corpo di Loris Stival. L’uomo è indagato come atto dovuto, dalla Procura di Ragusa, per sequestro di persona e omicidio. La perquisizione è stata eseguita subito dopo i rilievi fatti dalla polizia scientifica nella casa della mamma del bambino.

Loris Stival non sarebbe sceso dall’auto della mamma davanti alla scuola di Santa Croce Camerina ma sarebbe tornato a casa con lei dopo circa un quarto d’ora da quando la donna e i suoi due figli erano usciti da casa. Secondo quanto si apprende, è quanto emergerebbe dall’analisi dei filmati delle telecamere. Le immagini registrate dalle telecamere sabato mattina fornirebbero dunque una versione diversa da quella raccontata dalla mamma del piccolo Loris.

Secondo fonti qualificate le immagini racconterebbero un’altra verità: attorno alle 8 la mamma, Loris e l’altro figlio della donna uscirebbero da casa e salirebbero in auto per andare a scuola. Circa un quarto d’ora dopo, sempre secondo quanto si apprende, l’auto verrebbe inquadrata di nuovo sotto l’abitazione in via Garibaldi e si vedrebbe Loris scendere e dirigersi da solo verso casa.

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La macchina con a bordo la mamma, a quel punto, ripartirebbe e, ipotizzano gli investigatori agli inquirenti, si sarebbe diretta alla ludoteca per lasciare il figlio piccolo. Dopo un altro quarto d’ora circa l’auto verrebbe nuovamente ripresa dalle telecamere mentre entra nel garage sotto l’abitazione di Loris.

Polizia e carabinieri sono entrati nell’abitazione dei genitori di Loris Stival. Tra loro il capo della squadra mobile Nino Ciavola e il capitano dei carabinieri Domenico Spadaro. Secondo quanto si è appreso sarebbe in corso una perquisizione autorizzata dalla procura di Ragusa.

Sono oltre 10 gli impianti di videosorveglianza presenti tra casa Stival e la scuola di Loris, il bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Le riprese sono adesso uno dei filoni più importanti delle indagini. Purtroppo due telecamere, posizionate proprio nei pressi dell’ingresso dell’istituto, non sarebbero funzionanti. Sarebbero andate fuori uso circa un mese fa a causa di un temporale violento.

Loris comunque al momento non appare in nessuna delle immagini visionate dagli investigatori e nelle quali, invece, si vede l’auto della madre con cui il piccolo sarebbe stato portato a scuola. Sarà però necessario vedere tutti i video a disposizione.

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E il Tg1 mostra un filmato in cui si vede Loris allontanarsi dalla mamma senza salire in auto. La mamma del bambino ieri sera è stata ascoltata in questura come persona informata sui fatti.

Orazio Fidone, il cacciatore che ha trovato il corpo di Loris, questa mattina si è recato in piazza a Santa Croce di Camerina ricevendo pacche sulle spalle e abbracci da diversi conoscenti. L’uomo è indagato, come atto dovuto, nell’inchiesta per sequestro di persona e rapimento. Fidone ha preso il caffè in un bar, ha salutato diversi amici ma non ha voluto parlare con la stampa e ha invitato cineoperatori e fotografi ad allontanarsi. Il ‘cacciatore’ è entrato poi nella chiesa di San Giovanni Battista prima di tornare a casa.

“Sì, ho un alibi, ed è anche facilmente verificabile: sabato mattina non ero a Santa Croce Camerina”: a dirlo è il cacciatore Orazio Fidone.

Nel frattempo un gruppo di carabinieri del Ros, specializzato su crimini violenti, è arrivato nel paese del Ragusano per dare un contributo alla task force che lavora alle indagini. Sono gli stessi carabinieri che si sono occupati di crimini come il caso di Yara Gambirasio, l’attentato alla scuola di Brindisi, l’omicidio dei coniugi Burgato di Lignano Sabbiadoro e di Roberta Ragusa.

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