La dama bianca parla, la Roma bene trema
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La dama bianca parla, la Roma bene trema

Federica Gagliardi dopo l'arresto per spaccio internazionale, racconta i suoi legami con gli ambienti che contano della Capitale.

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17 Marzo 2014 - 15.48


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La dama bianca fa tremare la Roma dei festini e dei politici ‘viziosi’. Anche tra le fila dei consiglieri comunali del Campidoglio. Sì, perché la passata giunta capitolina, quella di Alemanno, conta fra gli ‘amici’ della Gagliardi, anche un delegato dell’ex sindaco. Lui nega, ma le coincidenze sono troppe “I suoi segreti fanno paura. E intorno al suo nome si fa il vuoto. Se davvero Federica Gagliardi, l’ex dama bianca al seguito di Silvio Berlusconi, fermata giovedì a Fiumicino con 24 chili di cocaina purissima stipati nel suo trolley, è stata reclutata da una rete di trafficanti internazionali, come ritiene la pubblica accusa, aveva tutte le carte in regola per diventare Lady droga.

La dama preferita dai narcos, e forse anche da consumatori eccellenti di coca. Frequentatrice del mondo dello spettacolo e della finanza, amante della bella vita con puntate costanti tra Ibiza. Saint Tropez, Formentera, in contatto con attrici, soubrette, cantanti, dalla Caprioli alla Mosetti con cui cinguetta continuamente su Twitter (tutti ovviamente estranei all’inchiesta), soprattutto ben introdotta piani alti della politica. Colpisce, sempre tra i tweet, l’annuncio che avrebbe partecipato al convegno su usura e crimine tenuto lo scorso giugno alla Scuola superiore di polizia: ‘Interverrò anche io’. Durante il suo interrogatorio di garanzia, la Gagliardi si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

E accusata di traffico internazionale di sostanze stupefacenti (…) Prima, c’era stata la stagione delle incredibili missioni internazionali al fianco del Cavaliere, nel 2010 (tappe prima al G8 di Toronto, in Canada, poi a Panama e in Brasile), fino all’amicizia con lo spregiudicato Francesco Maria Orsi, ex fidatissimo consigliere del sindaco di Roma Alemanno, oggi sotto processo per una truffa da un milione e già prosciolto da accuse per festini di droga con prostitute. Il nome della Gagliardi ora scotta ‘Amici? No mai’, dicono tutti quelli che l’hanno frequentata, aiutata a scalare posizioni. Trema la Roma dei salotti, della politica e dello showbiz. Anche perché si apre la settimana che potrebbe essere decisiva per l’inchiesta napoletana che ha portato alla sua cattura. Lei, da una cella di Civitavecchia, inoltrerà nelle prossime ore la richiesta di essere interrogata dal pm, come conferma il suo avvocato Nicola Capozzoli.

Filtra poi la notizia che gli indagati sarebbero una decina. Tra loro, la Finanza avrebbe individuato il broker internazionale, mediatore dei mega-acquisti di coca, cui sarebbe molto legata la Gagliardi. Ma chi è l’uomo che rifornisce la Gagliardi? E che rapporto ha con le mafie italiane? La rampante Federica è in uno stato di prostrazione quando_ racconta la sua versione, dal carcere: «Ero andata in Sudamerica per accompagnare un uomo di affari in viaggio di lavoro. A Caracas ero ospite di ambienti governativi, funzionari di Stato. Ma, prima di lasciare l’albergo, mi è stato detto che avrei dovuto portare dei documenti. Mi sono fidata. Solo a Fiumicino, aperto il trolley, ho capito che l’avevano manomesso’. Federica potrà dimostrare, come spiega al suo legale, che è stata vittima di un clamoroso colpo di ignoti trafficanti? Se non fosse così, l’indagata eccellente rischia una condanna pesantissima: oltre dieci anni di carcere. Chissà che non provi a fare mente locale sui suoi ricordi.

Intanto, da Napoli, il pm Pierpaolo Eilippelli continua a monitorare i clan di camorra, dal cui ‘ascolto’ è nata tutta l’inchiesta. Sullo sfondo potrebbe esserci anche un giro di escort romane. Ambienti attraversati da ragazze pronte a tutto pur di non perdere il loro tenore di vita. Una sola certezza, in mano agli inquirenti. ‘Se una persona sbarca da Caracas e sa di avere 24 chili di cocaina nel trolley, sa anche un’altra cosa: che qualcuno la salverà dai controlli’, ragiona una fonte qualificata. Si rafforza l’ipotesi che ci fosse un mister X nello scalo, un uomo che avrebbe subito prelevato il carico o condotto la Gagliardi verso il passaggio ‘Staff only’ che porta direttamente all’uscita dei voli senza passare per i varchi, tantomeno per l’olfatto dei cani antidroga.

E chissà se è stata un’altra talpa, o solo la soddisfazione di chi opera sul sequestro choc, a far trapelare la notizia che l’inchiesta-madre è a Napoli. Dettaglio che non doveva uscire: se fosse rimasto segreto, avrebbe regalato più vantaggio agli inquirenti. ‘C’è stato comunque un danno limitato’, fanno sapere dalla procura. Ma com’è possibile che una sta-gista introdotta nella politica diventi trafficante di coca? Domanda da girare a chi l’avrebbe notata nel comitato elettorale dell’allora candidata Renata Polverini. Molti hanno puntato il dito su Giulio Violati, imprenditore bene (e marito dell’attrice e produttrice Maria Grazia Cucinotta). Ma lui è categorico: ‘È un’assoluta sciocchezza che sia stato io a portare la Gagliardi nel comitato della Polverini, chiaro? Lo smentisco definitivamente’. E allora, chi? ‘Lei venne presentata alla lista civica ‘Insieme cambiamo’ dall’allora consigliere comunale, con delega all’Ambiente di Roma, Francesco Maria Orsi. lo non so null’altro. E sono stufo di esser tirato in ballo, ho figli che non meritano questi assurdi imbarazzi. come non li merita mia moglie’”.

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