Prodi: la nuova guerra tra Usa e Cina è cibernetica
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Prodi: la nuova guerra tra Usa e Cina è cibernetica

L'ex premier ha ricordato che gli strumenti di spionaggio informatico possono arrestare la vita di un Paese. Tra le due super potenze non è stato ancora raggiunto l'accordo.

Prodi: la nuova guerra tra Usa e Cina è cibernetica
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16 Giugno 2013 - 12.58


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La “guerra informatica” sta assumendo “un’importanza enorme e destinata a crescere ancora in futuro”, visto che le sue armi “sono diventate così importanti da sostituire sempre di più i missili e le portaerei”. Con queste parole Romano Prodi ha voluto sottolineare che la cyberwar è stata al centro dell’ultimo incontro fra i presidenti di Usa e Cina.

Un vertice, ha spiegato Prodi, “avvenuto in un momento particolarmente importante perché le tensioni fra di loro sono recentemente molto aumentate”. Da un lato i cinesi che “accusano gli Stati Uniti di assediare la Cina con una crescente presenza della flotta statunitense nel Pacifico” e “con la costruzione di alleanze sempre più strette con tutti i Paesi che hanno contenziosi o timori nei confronti della Cina” e dall’altra gli Usa che “accusano le imprese e le istituzioni cinesi di ricorrere a una sistematica e organizzata attività di spionaggio industriale e di intrusione nei segreti americani tramite le più moderne tecniche informatiche”.

“I moderni strumenti informatici – ha osservato Prodi – non solo possono carpire i segreti militari o rubare le più moderne tecnologie produttive ma possono arrestare la vita di un intero Paese bloccando fabbriche, centrali elettriche, ospedali e mezzi di trasporto”. “Il problema della cyberwar – ha poi rilevato l’ex premier – è tuttavia ben distinto dal pur ugualmente grave problema del diritto alla privacy dei cittadini e alla messa in discussione di questo diritto di fronte alla necessità di proteggere la sicurezza nazionale di fronte ai rischi di terrorismo. Nemmeno ripetuti incontri al vertice troveranno facilmente un accordo su questa materia perché molto distanti sono i punti di partenza e le gerarchie di valore tra i diversi protagonisti della politica mondiale”.

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