Diffamazione, torna il carcere per i giornalisti
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Diffamazione, torna il carcere per i giornalisti

Il voto a scrutinio segreto al Senato. L'emendamento, presentato da Lega e Api, reintegra un anno di prigione per la condanna per diffamazione. Seduta aggiornata a domani.

Diffamazione, torna il carcere per i giornalisti
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13 Novembre 2012 - 19.13


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Il Senato ha approvato a scrutinio segreto un emendamento della Lega appoggiato anche da Api che reintroduce il carcere per i giornalisti in caso di diffamazione a mezzo stampa. A favore si sono espressi 131 senatori, contrari 94, 20 astenuti. Vanificato così l’intento originario del ddl Sallusti: salvare il direttore de Il Giornale dalla condanna a 14 mesi di carcere per aver diffamato un giudice attribuendogli un fatto specifico falso e mai smentito, ovvero di aver obbligato una minorenne ad abortire.

Di fatto è oggi saltato l’accordo politico che aveva portato a una condivisione del testo Berselli. Il Pd ha subito chiesto la sospensione dei lavori. E il presidente del Senato, Renato Schifani, ha accolto la richiesta formulata da Pd, Idv, Udc e Pdl e ha convocato per domani alle 12.30 la capigruppo per esaminare la questione e capire come procedere sul provvedimento che è già stato esaminato e licenziato due volte dalla commissione giustizia. Contraria al ritorno alla capigruppo la Lega. Ma Schifani si è detto favorevole a «un momento di riflessione».

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