Mamme-nonne, le Regioni: no alla fecondazione sopra i 42 anni
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Mamme-nonne, le Regioni: no alla fecondazione sopra i 42 anni

Costa 700.000 euro. La proposta del tavolo tecnico sulla procreazione assistita.

Mamme-nonne, le Regioni: no alla fecondazione sopra i 42 anni
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20 Settembre 2011 - 13.32


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Troppe mamme-nonne, troppi bimbi che rischiano di restare orfani in tenera età. Ma, soprattutto, troppi costi per il Sistema sanitario nazionale. Così, mentre in Italia sale il numero delle donne in età avanzata che ricorrono alla fecondazione artificiale, le Regioni preparano un provvedimento per limitare l’accesso alla pratica per le più mature.

Il tavolo tecnico istituito dalle Regioni

La Conferenza delle Regioni ha istituito un tavolo tecnico che sta definendo le proposte per regolare in modo il più possibile unitario l’accesso alle tecniche di pma, e i limiti dei costi a carico del Servizio sanitario pubblico.
Il tavolo, presieduto dall’andrologo Carlo Foresta (docente dall’Università di Padova e direttore del Centro di crioconservazione dei gameti maschili dello stesso ateneo), ha prodotto un documento che indica nei 43 anni il limite di accesso per le donne. Anzi, per l’esattezza, 42 anni, 11 mesi e 29 giorni.
Ora la Conferenza Stato-Regioni potrà rendere esecutive queste indicazioni.

Per il Veneto pratiche fino a 50 anni

Solo tre mesi fa la Regione Veneto aveva stabilito di concedere l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita alle pazienti fino a 50 anni. “Una decisione”, ha spiegato Foresta, “dettata da considerazioni di carattere sociale-umanitario, non tecnico-scientifica, ma basata anche sull’osservazione che, secondo i dati Istat, ogni anno in Italia nascono 1.200 bambini da mamme di età compresa tra 45 e 50 anni”.

Fino a 700mila euro a paziente

Ma la scelta del Veneto era stata aspramente criticata dalla Federazione italiana delle Società scientifiche della Riproduzione (Fissr), che aveva, in tutta risposta, evidenziato gli alti costi delle procedure. Il costo per ogni bimbo nato da un donna di 45 anni – faceva sapere la società scientifica – risulta oscillare tra i 600mila e i 700mila euro. Con l’avanzare dell’età della donna il numero di farmaci da usare per la stimolazione ovarica e il numero dei tentativi per la fecondazione si alza infatti tantissimo, facendo così lievitare i costi per la sanità pubblica.

In Toscana limiti più bassi

E’ anche per motivi come questo che in altre regioni, come la Toscana, il limite è già oggi di 42 anni.

Troppe mamme-nonne in cronaca

La notizia del documento stilato dai tecnici arriva nel mezzo della polemica sulle mamme-nonne. Non più di una settimana fa ha fatto discutere il caso dei genitori di Torino anziani a cui è stata tolta la figlioletta di un anno e mezzo, e solo un paio di giorni dopo ha fatto il giro di tv e giornali la notizia della 57enne di Salerno che ha partorito due gemelle.

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