Il caso Zelensky a Sanremo non è affatto chiuso: ecco perché
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Il caso Zelensky a Sanremo non è affatto chiuso: ecco perché

I consiglieri, come apprende LaPresse, confermano la linea dell'azienda per il sì all'intervento del presidente ucraino ma...

Il caso Zelensky a Sanremo non è affatto chiuso: ecco perché
Zelensky e Amadeus
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30 Gennaio 2023 - 12.01


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Il cda Rai ha affrontato anche il caso Zelensky a Sanremo. I consiglieri, come apprende LaPresse, confermano la linea dell’azienda per il sì all’intervento del presidente ucraino ma vogliono al più presto parlare con il direttore dell’intrattenimento Rai, Stefano Coletta, per capire che cosa contiene il messaggio registrato e se ci sono prese di posizione che potrebbero nuocere all’azienda. Intanto c’è il via libera con tre soli voti favorevoli al budget 2023 in cda Rai.

Secondo quanto si apprende, hanno votato sì l’ad Carlo Fuortes, la presidente Marinella Soldi e la consigliera in quota Pd, Francesca Bria. No di Alessandro Di Majo, in quota M5s, mentre il rappresentante dei dipendenti, Riccardo Laganà si è astenuto. Non hanno partecipato al voto Igor De Biasio, in quota Lega, e Simona Agnes, in quota Forza Italia. Anche il piano corruzione è stato approvato con il voto contrario di Di Majo e l’astensione di Laganà. Passa dunque in consiglio di amministrazione il budget 2023, principale atto di programmazione economica aziendale. Un voto contrario non avrebbe comportato una sfiducia in senso stretto dell’amministratore delegato Carlo Fuortes, che avrebbe comunque potuto ripresentare il documento in un’altra seduta per l’approvazione. Il via libera con tre soli voti favorevoli, di cui uno da parte di una consigliera espressione dell’opposizione (Francesca Bria, eletta in quota Pd), non consente però al vertice aziendale di poter contare sulla maggioranza assoluta del consiglio in un passaggio fondamentale nella  gestione della tv pubblica. I due consiglieri espressione della maggioranza, Simona Agnes per Forza Italia e Igor De Biasio per la Lega, hanno scelto di non dare il proprio consenso al budget, optando per la non partecipazione al voto. Un loro voto contrario avrebbe, infatti, determinato la bocciatura del documento.

 Si è espresso per il no il consigliere Alessandro Di Majo, in quota M5S, e si è astenuto il rappresentante dei dipendenti, Riccardo Laganà. A pesare sulla scelta sarebbero stati i dubbi sulla tenuta economica dell’azienda. Il voto arriva a poco più di una settimana dall’avvio del Festival di Sanremo, che ha visto la maggioranza di governo spaccarsi sulla scelta di invitare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che invierà un videomessaggio registrato per la serata finale della kermesse.

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