La denuncia di Anzaldi: “Il comizio del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano alla convention di Fratelli d’Italia a Milano rappresenta un caso senza precedenti: mai un direttore di un tg Rai era salito sul palco di una conferenza di partito per un intervento di carattere politico, addirittura proprio l’intervento chiamato a lanciare il discorso immediatamente successivo della leader Giorgia Meloni. Come ha potuto l’amministratore delegato Fuortes autorizzare una tale umiliazione della funzione del servizio pubblico? Come è stato possibile avallare un atto di tale disprezzo e arroganza nei confronti dei cittadini che pagano il canone?
Che sia stato un intervento politico lo confermano gli stessi quotidiani che ne hanno dato conto: la convention Fdi è stata apostrofata come “giornata di avvio della campagna elettorale”, “inizio del percorso per portare Fdi a Palazzo Chigi”, “atto fondativo del nuovo partito dei conservatori”, e il discorso di Sangiuliano sul conservatorismo è stato inserito dal Corriere della Sera in un pezzo sul nuovo “Pantheon” di Fdi. Nessun dubbio, quindi, che sia stato un episodio dal chiaro carattere politico.
A novembre, in occasione della scadenza del mandato dei direttori nominati dal governo gialloverde, avevo chiesto pubblicamente al presidente Draghi di assicurare al servizio pubblico veri direttori di garanzia per i tg, anche alla luce di quanto era accaduto negli anni precedenti con le sanzioni Agcom: un appello lasciato cadere nel vuoto e oggi vediamo i risultati.
Era stato proprio Fuortes alcuni mesi fa, con una circolare, a regolare e limitare ad un massimo di 10 all’anno le partecipazioni esterne dei giornalisti e direttori Rai a convegni, presentazioni, eventi di vario tipo: a che serve ridurre le partecipazioni, se poi si autorizza un intervento del genere? Oppure dobbiamo pensare che Fuortes non ne sapesse nulla e Sangiuliano non abbia ricevuto nessuna autorizzazione, in violazione delle regole aziendali? Di certo chi ha dato l’ok a quell’intervento a una manifestazione politica ha assestato un duro colpo alla credibilità dell’informazione Rai”.
Ha aggiunto: “In tante occasioni i direttori Rai hanno partecipato a feste ed eventi di partito facendo il proprio lavoro, ovvero intervistando leader e moderando dibattiti, ma mai si era assistito ad un vero e proprio speech politico come quello del direttore del Tg2 a Milano, chiamato a lanciare il discorso della leader del partito”