La chiusura di Lettera 43 è una brutta notizia: il governo dovrebbe tutelare anche le testate online
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La chiusura di Lettera 43 è una brutta notizia: il governo dovrebbe tutelare anche le testate online

Si permette a colossi come la Rai di fare dumping pubblicitario, drenando risorse dai privati anche se entrano due miliardi di euro all’anno di canone, e non si trovano le risorse per i giornali online?

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14 Maggio 2020 - 16.52


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di Michele Anzaldi
La chiusura di Lettera43 è una brutta notizia per l’informazione, non soltanto perché quando una testata giornalistica chiude i battenti è sempre un brutto segno, ma perché si restringe il vitalissimo campo dell’informazione online, divenuto fondamentale non soltanto per arginare il diluvio di fake news amplificate dai social, ma anche per rompere l’ingessato monopolio informativo delle televisioni che spesso influenza anche i quotidiani della carta stampata.
Nella mia esperienza di questi anni di deputato della commissione di Vigilanza Rai ho notato, anche a mie spese finendo spesso censurato, che non di rado è difficile che notizie scomode ad esempio per un colosso come la Rai trovino spazi sulla stampa tradizionale. Spesso si sono dimostrate molto più libere le testate online (non tutte, chiaramente). Un giornale online, anche per i costi più ridotti rispetto a chi va in edicola, spesso può permettersi più libertà, però si assume anche più rischi. Ecco perché credo sia importante valorizzare e tutelare l’informazione che nasce in rete, perché allarga il campo democratico dell’informazione e può rappresentare una formidabile sentinella contro bufale e disinformazione.
Possibile che il Governo non trovi forme di tutela per questo settore, per evitare che testate come Lettera43 siano costrette a chiudere? Che ne pensa il sottosegretario all’Editoria Martella, che su questo settore sta lavorando per far dimenticare la foga anti-giornalistica del suo predecessore Crimi? Si permette a colossi come la Rai di fare dumping pubblicitario, drenando risorse dai privati sebbene il servizio pubblico possa contare su quasi due miliardi di euro all’anno di canone, e non si trovano le risorse per i giornali online?
Un giornale online rappresenta un vero patrimonio per l’informazione perché permette di avere informazioni aggiornate in tempo reale, a flusso continuo. Inoltre sono proprio le testate della rete a rappresentare uno sbocco per tanti giornalisti, in un periodo di crisi economica generalizzata per il mondo dell’editoria, e proprio le testate online sono le nuove palestre per formare i giovani giornalisti. Basti pensare alla decisione di un giornalista autorevole e simbolo dei cosiddetti “old media”, come il direttore del Tg La7 Enrico Mentana, di fondare un nuovo giornale online, “Open”, e aprirlo a tanti giovani talenti.

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