Le pagelliadi: 100 volte Lazio
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Le pagelliadi: 100 volte Lazio

Gli uomini di Reja dominano contro il Cagliari e il capitano realizza un gol storico. [Francesco Troncarelli]

Le pagelliadi: 100 volte Lazio
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31 Ottobre 2011 - 01.06


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di Francesco Troncarelli


100 a Rocco Rocchi. La Lazio è un caterpillar. Sbarca in Sardegna e schiaccia il Cagliari. Senza fatica e senza neanche spingere a tavoletta, come solo le grandi squadre sanno fare. E nel giorno del trionfo isolano (quarta vittoria consecutiva in trasferta), la ciliegina sulla torta l’ha messa lui, il Ghepardo, che dopo tanta attesa, finalmente è entrato e ha raggiunto l’agognata meta: 100 gol con la maglia biancoceleste. Come dire, 100 volte Lazio. E di questo siamo particolarmente contenti, perchè quando l’altro giorno in Campidoglio insieme al bomber Bruno Giordano gli abbiamo dato il “Premio Lazialità”, glielo avevamo pronosticato. Grande Tommaso con questo gol voluto caparbiamente (testa, traversa, ribattuta in volo, gol!), sei entrato nella storia. 100 volte grazie, la gente laziale ti vuole bene.

7 e mezzo a Tomic-Seic-Lulic l’evoluzione della specie. Ha fatto un gol stratosferico (destro a girare) che ha ammutolito Ficcadenti e i suoi boys. Un po’ come Matteo Renzi che ha messo a tacere Niky Vendola con le sue stoccate rottamatrici. Eppoi che lucidità in mezzo al campo, da veterano di ruolo pur non essendolo. Nonostante il biglietto da visita di San Siro, quando esibì i piedi fucilati (era la prima giornata), il bosniaco dal volto da bambino ha fatto ricredere detrattori e battutisti vari, impietosi verso di lui. Della serie, ride bene chi ride ultimo.

7 e mezzo a Klose dell’altro mondo. Un’altra perla del Panzer de noantri. Implacabile più del solito. Sì, perchè gli è capitata una palla sola per tutto il match e l’ha buttata dentro senza indugio. Un colpo di testa a planare e via, tutti a casa. Bello de casa Miro, anzi per dirla col principe De Curtis, meglio conosciuto come Totò, guarda o Miro quanto è bello, spira tanto sendimento…

6 e tre quarti a ce fa o Cisse? Tanti sbadigli, una lunga pennichella, poi s’è svejato e ha lanciato due ruggiti. Vabbè, si chiamano assist in gergo tecnico, ma avevate capito. Due ruggiti del Leone nero uno per Lulic l’altro per il tedesco e l’ha partita si è chiusa. Aaaaggghhhh….

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6 e mezzo a Marchetto Marchetti. Bravo. Reattivo. Sempre all’erta. Un paio di interventi decisivi che hanno fatto venire il mal di di stomaco a Cellino. Una bella rivincita insomma. Come per Carlo Conti che è tornato a sbaragliare la concorrenza col suo programma. Dai Migliori Anni alle migliori parate. Così è se vi pare.

6 e mezzo a Carlos Monzon Ledesma. Una diga in mezzo al campo. Cerniera fra la difesa e le punte, cercando di alleggerire la pressione rossoblu. Quel lancio poi per Klose nel secondo tempo di “appena” trenta metri, è stato un gioiellino. Vero Piccolè?

6+ a Er Nano. Finchè j’ha retto la pompa, ha sciorinato i suoi numeri da circo. Tanti doppipassi, qualche piroetta, un tacco al volo, gli è mancato giusto il pallone in equilibrio sul naso come le foche. Poi, si è arreso alla stanchezza. Come Marco Liorni al Grande Fratello, ma per quest’ultimo non c’è stato nessun Sculli pronto a sostituirlo.

6+ a Brocchi Balboa. Il solito combattente. Senza macchia e senza paura. Altro che ottavo nano. Broccolo chi? te spiezza in due!

6 alla Muraglia Improvvista. Rientra el Cabezon e s’accoppia con l’Homer Simpson total black. E so’ brividi. Una volta per uno, non fa male a nessuno a calcià al vento e perdere l’avversario. Poi però tutto si ricompone e l’ assedio finisce a tarallucci e vino. Come coi dissidenti di Berlusca, Scaiola e Pisanu.

6 a Konko de mamma e Anticoli Corradu. Questa volta si sono proposti entrambi sulle fasce. E questo è già un risultato positivo. Tipo la conferma di Gianni Morandi A Sanremo per la prossima edizione ddl festival. Poi se riusciranno nel prosieguo a concludere qualcosa sarà anche meglio. Dicasi altrettanto per Morandi.

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6- a Oronzo Canà. Dopo il nulla iniziale, è in crescita. Se prima infatti era più Oronzo che Canà, dopo Cagliari è sembrato più Canà che Oronzo.



Appunti di gioco

di Roberto Taglieri


Domenica, 30 ottobre 2011

Archiviata Catania, già è il turno del Cagliari. Per questa Lazio agli impegni senza tregua si sommano ancora gli infortuni. Meno male che Brocchi ed Hernanes sono recuperati, ma intanto anche Biava si ferma. Reja così torna al suo caro 4312, sempre con Cisse e Klose. Agli isolani manca Conti: Ficcadenti si affida a Nenè e Thiago Ribeiro in avanti. In un “Sant’Elia” mezzo vuoto poco prima dell’inizio viene ricordato con un minuto di raccoglimento Giulio Campanati, ex presidente dell’Aia. La partita offre subito un paio di brividi, con Ariaudo che al 1’ si mangia un gol fatto, mettendo alto da posizione ottima e poi con Thiago Ribeiro che tira forte al 4’ ma Marchetti para bene. Non è una bella gara, latitano le conclusioni, il ritmo è lento ma l’impegno maggiore ce lo mettono i padroni di casa. Il solo Ledesma al 22’ cerca di sorprendere Agazzi, ma il suo tiro è sbilenco. Ribeiro alla mezz’ora si libera di Radu ma non riesce di testa a centrare la porta. Nel grigiore generale però arrivano due lampi biancazzurri che di fatto sdraiano il Cagliari. Alla prima conclusione nello specchio della porta il destro a giro di Lulic, su assist di Cisse da fuori area è davvero perfetto e si piazza in rete alla sinistra di Agazzi. La Lazio stasera è davvero troppo cinica ed a 2’ dal termine Cisse crossa in mezzo e Klose di testa la butta dentro per servire un fulminante 0-2. La ripresa vede qualche timido tentativo del Cagliari, la Lazio controlla sempre bene, anche se su una mezza dormita della difesa al 61’ il nuovo entrato Ibarbo colpisce di testa ma trova Marchetti che salva la porta. I sardi producono un gioco manovrato ma infruttuoso, a tutto vantaggio dei biancazzurri, che sono tranquilli dall’alto del loro doppio vantaggio. Thiago Ribeira al 77’ salta benissimo ma di testa manda a lato un’occasione d’oro. E nel finale arriva il tris. Su pennellata di Ledesma il nuovo entrato Rocchi con un tocco preciso impegna di testa Agazzi che la mette sulla traversa, riprende ancora Tommasino Rocchi che col destro finalmente riesce nell’impresa di segnare il suo centesimo gol con la maglia biancoceleste. E col più rotondo dei risultati finisce l’importantissima sfida che proietta altissima la Lazio. La differenza stavolta l’hanno fatta le tre splendide giocate laziali: al Cagliari sono mancate le conclusioni, ma la compagine di Reja in questa circostanza ha mostrato una maturità che compete solo alle grandi squadre, finalizzando al meglio le poche occasioni che ha avuto a disposizione. La Lazio fuori casa sembra un rullo compressore, totalizzando sinora ben quattro vittorie ed un solo pari. Ora la formazione biancazzurra con il morale altissimo che solo le vittorie sanno infondere, si gode un fantastico secondo posto in Classifica, ottimo viatico anche per la gara contro lo Zurigo di questo giovedì.

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CAGLIARI LAZIO 0 – 3 39’ Lulic 43’ Klose 88’ Rocchi

CAGLIARI: Agazzi, Ariaudo, Agostini, Canini, Pisano (69’ Perico), Ekdal (53’ Ibarbo), Biondini, Nainggolan, Cossu, Nenè, Thiago Ribeiro (85’ Larrivey). All: Ficcadenti

LAZIO: Marchetti, Konko, Dias, Diakitè, Radu, Ledesma, Lulic, Brocchi (67’ Cana), Hernanes (77’ Sculli), Cisse (83’ Rocchi), Klose. All: Reja

Arbitro Mazzoleni

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