«Sono un obiettivo dei russi. Non posso stare sempre in un unico rifugio, e per questo sono costretto a cambiare luogo continuamente, a non rivelare dove sono, a dormire in seminterrati o nei boschi».
A rivelarlo in un’intervista da una località segreta dell’Ucraina, è il governatore della regione di Luhansk, Serhiy Haidai. «Ho avuto conferme di essere obiettivo dei russi da diverse fonti -dice spiegando di avere il tempo a disposizione contingentato, anche per questo motivo. Ci sono informazioni, sia della polizia ucraina che da articoli usciti nei media russi, che sono nelle mire da parte dei militari di Kadyrov sia quelli della compagnia privata Wagner, che vogliono catturarmi».
Haidai spiega di non essere l’unico governatore nel mirino delle milizie russe: «Qualsiasi governatore risponde di molte questioni, deve prendere molte decisioni che dipendono da lui, tra cui l’evacuazione, gli aiuti umanitari. Neutralizzare i governatori porta molti vantaggi al nemico». Una vita sospesa sul filo del pericolo, quella del governatore del Luhansk, alla quale però, Haidai è abituato.
«La regione del Luhansk ancora prima della guerra si trovava sotto continui attacchi -ricorda- e quindi era sempre una lotteria trovarsi sotto un attacco, una mina, una granata».
E spiega il suo rapporto con la paura nella sua vita tra un nascondiglio e l’altro. «La paura ce l’ho, non conosco chi non ce l’abbia. Ma essendo un governatore non la do a vedere, devo pensare alla mia gente», dice. In questi momenti «non ho emozioni superflue. I miei pensieri sono rivolti a come aiutare i civili, quelli che sono riusciti a fuggire e quelli che sono riusciti ad evacuare. In totale sono trecentomila persone nella regione di Luhansk».
Argomenti: guerra russo-ucraina