Renzi ha intascato 1,1 milioni di euro dall'Arabia Saudita in qualità di 'consulente'
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Renzi ha intascato 1,1 milioni di euro dall'Arabia Saudita in qualità di 'consulente'

Lo ha dichiarato lui stesso rispondendo alle richieste di chiarimenti di un istituto bancario, secondo quanto riporta una Segnalazione di operazione sospetta (Sos) dell’Uif di Bankitalia. Lui replica: tutto legale

Renzi ha intascato 1,1 milioni di euro dall'Arabia Saudita in qualità di 'consulente'
Renzi e bin Salman
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6 Febbraio 2022 - 18.47


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Matteo Renzi e un paese liberticida come l’Arabia Saudita. Un rapporto lecito dal punto di vista normativo, tossico da quello politico visto che parliamo di un regno che ha fatto uccidere e tagliare in mille pezzi un oppositore politico e nel quale sono repressi diritti civili e sociali.

Matteo Renzi ha incassato 1,1 milioni di euro per “prestazioni fornite in qualità di consulente all’Arabia Saudita”. Lo ha dichiarato lui stesso rispondendo alle richieste di chiarimenti di un istituto bancario, secondo quanto riporta una Segnalazione di operazione sospetta (Sos) dell’Uif di Bankitalia.

 La metà dei fondi, 570 mila euro sono arrivati dalla Royal commission for Al Ula, l’organismo che fa capo al regno saudita che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo turistico del sito di Al Ula, nel deserto saudita

A far scattare la segnalazione, un bonifico di 1,1 milioni effettuato il 13 dicembre dallo stesso Renzi dal suo conto presso la filiale Bnl del Senato a un conto, sempre intestato al leader di Italia Viva, presso un altro istituto bancario e aperto nel novembre scorso. 

Alla richiesta di chiarimenti, il senatore fiorentino ha dichiarato al suo consulente finanziario che si trattava appunto dei corrispettivi di consulenze “all’Arabia Saudita, finalizzate a sostenere la nascita di una città green, a scopo turistico, negli Emirati Arabi”.

 La segnalazione cita, come origine dei fondi, una serie di bonifici “ripetitivi” di 8333 euro ciascuno da parte di Mataiao International, un bonifico di 66.090,10 da Founder Future Investment Initiative – la “Davos del deserto», conferenza che il regno saudita organizza una volta all’anno a Ryad ed è finanziata dal fondo sovrano saudita – e uno da 570 mila euro dalla Royal Commission for Al Ula.

Le Segnalazioni di operazioni sospette vengono redatte dall’Uif di Bankitalia sulla base di movimentazioni anomale registrate sui conti correnti bancari. Qualora l’Uif ritenga il movimento sospetto, viene redatta la segnalazione e inviata al Nucleo valutario della Guardia di finanza. A sua volta, la Gdf effettua i propri accertamenti e decide se dare seguito alla segnalazione oppure archiviare.

La replica di Renzi

Le attività professionali di Matteo Renzi sono lecite, trasparenti e ogni centesimo che egli riceve per queste viene inserito nella dichiarazione dei redditi che per un parlamentare è pubblica” si legge in una nota dell’ufficio stampa. “Si tratta di attività perfettamente legali. Illegale è invece la pubblicazione di questo materiale che esce scientificamente da uffici pubblici e arriva di volta in volta in redazioni diverse, come successo anche oggi, con l’unico obiettivo di attaccare mediaticamente il senatore Renzi. Le attività del senatore Renzi sono tutte legali. La violazione del segreto istruttorio, del segreto bancario, della privacy sono invece illegali”.

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