L'Isis brucia vivi sei ragazzi accusati di spiare per conto dei Peshmerga
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L'Isis brucia vivi sei ragazzi accusati di spiare per conto dei Peshmerga

Un'altra atrocità dello Stato Islamico: i genitori costretti ad assistere all'uccisione dei figli

Una precedenza esecuzione al rogo di prigionieri sciiti fatta dall'Isis
Una precedenza esecuzione al rogo di prigionieri sciiti fatta dall'Isis
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globalist Modifica articolo

23 Settembre 2016 - 10.56


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 Ancora atrocità che aumentano man mano che la possibile fine si avvicina: gli estremisti dello Stato Islamico hanno bruciato vivi sei ragazzi a Mosul con l’accusa di spionaggio in favore del nemico.
La polizia islamica dell’Isis (al-Hisba) aveva arrestato i sei giovani a Mosul lo scorso martedì. L’accusa era quella di essere stati responsabili di fuga di informazioni riservate sui movimenti dei miliziani dello Stato Islamico. Informazioni fatte poi arrivare ai peshmerga curdi e ad altri militari della coalizione guidata dagli Stati Uniti.
Il tribunale islamico di Mosul ha detto attraverso un comunicato che dopo lunghi  interrogatori i sei ragazzi avevano confessato di aver collaborato con i Peshmerga e con la coalizione crociata. Per questo è stata decisa una condanna ancora più brutale delle altre: il rogo per i traditori.
La condanna è stata eseguita giovedì sera mentre centinaia di persone hanno assistito all’esecuzione. Non solo: le famiglie delle vittime sono state costrette ad assistere all’orrenda morte dei loro figli.
Come già detto nei giorni scorsi, la brutalità dell’Isis si sta accentuando man mano che l’accerchiamento di Mosul prosegue e l’offensiva dell’esercito iracheno si avvicina.

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