L'Isis lapida un ragazzo accusato di adulterio e costringe il pubblico a scagliare le pietre
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L'Isis lapida un ragazzo accusato di adulterio e costringe il pubblico a scagliare le pietre

Il giovane è stato ucciso ad al-Bukamal: aveva solo 22 anni

Immagini di una lapidazione sotto lo Stato Islamico
Immagini di una lapidazione sotto lo Stato Islamico
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7 Settembre 2016 - 17.36


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I militanti dello Stato Islamico hanno ucciso un giovane mediante lapidazione dopo averlo accuasato di aver commesso adulterio.
La polizia islamica, al-Hisba, ha arrestato martedì Ali al-Alian al-Shiwesh, di 22 anni, nella città di al-Bukamal a sud Deir ez-Zor.
La Corte incaricata di applicare la Sharia il mercoledì ha subito deciso che il ragazzo andava condannato a morte mediante lapidazione con l’accusa di adulterio. Un processo sommario come sempre in questi casi.
Così decine di persone si sono riunite nella piazza centrale di al-Bukamal per assistere all’esecuzione di al-Shiwesh. Secondo alcuni testimoni oculari i militanti dell’Isis hanno anche costretto un certo numero di civili a partecipare alla lapidazione del giovane.
Infati prima di procedere all’esecuzione i funzionari dello Stato Islamico hanno ordinato ad alcune persone di partecipare all’uccisione della vittima, sottolineando che era loro dovere mostrare impegno per l’applicazione della Sharia e che l’uomo meritava la morte per il suo adulterio.

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