Meloni, ricetta per l'energia: più estrazione di gas e via libera a nuove trivelle
Top

Meloni, ricetta per l'energia: più estrazione di gas e via libera a nuove trivelle

L'entità della Manovra 2023 viene stimata in circa 21 miliardi di euro. In particolare, il premier Giorgia Meloni annuncia che sono stati "liberati, grazie all'extragettito dell'Iva e a un terzo trimestre favorevole, circa 9 miliardi e mezzo da utilizzare

Meloni, ricetta per l'energia: più estrazione di gas e via libera a nuove trivelle
Giorgia Meloni
Preroll

globalist Modifica articolo

4 Novembre 2022 - 21.38


ATF

La Nadef (Nota di aggiornamento al Def) è stata approvata dal Consiglio dei ministri. L’entità della Manovra 2023 viene stimata in circa 21 miliardi di euro. In particolare, il premier Giorgia Meloni annuncia che sono stati “liberati, grazie all’extragettito dell’Iva e a un terzo trimestre favorevole, circa 9 miliardi e mezzo da utilizzare per il caro energia“. E sottolinea: “Risorse per oltre 30 miliardi fino al 2023”. E il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti assicura: “Pronti a fronteggiare rischi recessione”.

Meloni: “Prezzi calmierati per aziende più energivore” – “Configureremo un’altra misura sul tema dell’energia come emendamento all’attuale decreto aiuti in conversione: riguarda la possibilità di liberare alcune estrazione di gas italiano facilitando le concessioni in essere e immaginandone nuove. Chiederemo ai concessionari che dovessero aderire di mettere a disposizione, in cambio, da gennaio gas tra 1 miliardo e 2 miliardi di metri cubi da destinare ad aziende energivore a prezzi calmierati”, annuncia il premier Meloni in conferenza stampa dopo il Cdm. “Un prezzo per mettere in sicurezza le aziende più gasivore”, aggiunge.

“Prezzo calmierato gas sarà molto vantaggioso” – Giorgia Meloni spiega che “chiaramente noi dovremo fare dei decreti ministeriali che specificheranno meglio le questioni, il prezzo calmierato del gas sarà valutato su una percentuale del rapporto con l’andamento del gas ma con dei limiti, con un tetto massimo, dovrebbe essere un prezzo molto vantaggioso”. “Secondo le nostre stime dicono che dovremmo coprire buona parte del fabbisogno delle aziende gasivore”, aggiunge.

Leggi anche:  Aborto, De Cristofaro (Avs): "Da Bruno Vespa si discuteva di legge 194 senza donne, TeleMeloni colpisce ancora"

“Contro caro energia giusta e necessaria risposta Ue” – Il premier ricorda poi che “ovviamente noi partiamo dal presupposto che una soluzione anche europea sulle risorse per affrontare la questione delle bollette sia giusta e necessaria. Diversi Paesi propongono modelli come lo Sure sui quali le posizioni sono variegate e noi siamo favorevoli. E sicuramente ritengo che dovremmo usare tutte le risorse esistenti, dal Repower Ue ai Fondi di coesione non usati”. 

“Prezzo scende ma durerà se segnali concreti Ue” – L’intervento dell’Ue è importante. “Il prezzo del gas sta scendendo, ma non durerà molto se non ci saranno segnali seri e concreti”. “L’ultimo Consiglio europeo ha fatto registrare passi in avanti, il 24 novembre ci sarà un nuovo Consiglio dei ministri
dell’energia. Speriamo in determinazioni più concrete. Abbiamo acceso molto i riflettori sulla necessità di risposte concrete”, sottolinea. 
 

Giorgetti: “Pronti a fronteggiare rischi recessione” – “Siamo consapevoli che fare previsioni a lungo termine in questo momento può essere un esercizio di pura accademia e siamo consapevoli e pronti a fronteggiare i rischi di recessione che da più parti a livello globale ed europeo vengono evocate e che ahimè potrebbero toccare anche l’economia italiana”, dichiara il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. “Ci presentiamo davanti al Parlamento con questo atteggiamento responsabile”.

Leggi anche:  Renzi: "Sì al premierato, ma quello della Casellati è uno Schifezzellum. Von Der Leyen? Ha fallito, spero in Draghi"

“Discesa costante del debito, 141,2% nel 2025” – La Nadef prevede una crescita del Pil dello 0,6% l’anno prossimo “inferiore rispetto a quella che poteva essere la previsione più ottimistica”. Il deficit si attesterà “al 4,5% rispetto al tendenziale del 3,4% creando spazio per fare un intervento che riteniamo doveroso per famiglie e imprese che ammonta a circa 23 miliardi per l’energia”, sottolinea il ministro dell’Economia. Il deficit scenderà fino al 3% nel 2025. Il governo prevede anche “un discesa del debito costante fino a 141,2% nel 2025”.

Deficit programmatico al 5,6% nel 2022, al 4,5% nel 2023 – Nel documento si legge che il deficit programmatico per quest’anno è fissato al 5,6% del Pil, a fronte di una stima tendenziale al 5,1%. Per il prossimo anno il deficit programmatico scende invece al 4,5%, per poi attestarsi al 3,7% nel 2024 e al 3% nel 2025.

Pil 2022 a +3,7%, nel 2023 frena a +0,6% – Il Pil italiano crescerà quest’anno del 3,7%, per poi frenare il prossimo allo 0,6% programmatico. Sono i dati contenuti, secondo quanto riferiscono alcune fonti. La crescita di quest’anno è stata rivista al rialzo rispetto alla Nadef messa a punto dal governo Draghi che, prima dei dati positivi sul terzo trimestre, indicava un aumento del Pil del 3,3%.

Native

Articoli correlati