Inondazioni al nord, incendi e siccità al sud: così cambierà il clima in Europa
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Inondazioni al nord, incendi e siccità al sud: così cambierà il clima in Europa

Un rapporto a tinte fosche presentato dall'Agenzia europea per l'ambiente

Cambiamenti climatici in Europa
Cambiamenti climatici in Europa
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25 Gennaio 2017 - 19.38


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Che il clima stia cambiando forse lo ha capito anche Donald Trump, che di smettere di inquinare il pianeta non ci pensa per nulla.
Fosse solo un problema degli americani, pazienza. Il problema è che i cambiamenti climatici riguardano tutto il mondo e si prevedono in Europa piogge intense, tempeste e inondazioni al Nord; siccità, ondate di calore, incendi, raccolti agricoli persi al Sud.
Il cambiamento climatico è pronto ad abbattersi sull’Europa in modi diversi, con l’unica certezza che nessun Paese sarà esonerato dal pagare il conto. Il quadro, a tinte fosche, è tracciato dall’Agenzia europea per l’ambiente (Aea), secondo cui il Vecchio Continente in futuro dovrà fronteggiare rischi sempre più gravi a livello sanitario, economico e ambientale. La loro entità dipenderà dal successo degli sforzi fatti per ridurre le emissioni di gas serra e prepararsi ad affrontare ciò che verrà.

Nel rapporto “Cambiamenti climatici, impatti e vulnerabilità in Europa al 2016”, l’Agenzia evidenzia che i cambiamenti osservati nel clima stanno già avendo ripercussioni di ampia portata sull’economia, la salute umana e la biodiversità. Dall’aumento delle temperature all’innalzamento del livello del mare, dallo scioglimento dell’Artico alla riduzione dei ghiacciai alpini, sono già visibili gli effetti del riscaldamento globale, che ha causato anche un aumento degli eventi estremi come le bombe d’acqua e i picchi d’afa. Dal 1980 al 2013, rilevano gli scienziati, gli eventi estremi hanno causato perdite economiche per 393 miliardi di euro, pari a 710 euro pro capite. Il conto più salato è toccato alla Germania (78,7 miliardi), seguita dall’Italia (59,6 miliardi) e dalla Francia (53,2 miliardi). Ancora più salato è il conteggio delle vittime, con decine di migliaia di morti dall’inizio del secolo. E il bilancio potrebbe aggravarsi, perché questi accadimenti eccezionali sembrano destinati a diventare sempre più abituali.

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Se tutto il continente è da considerarsi vulnerabile, l’Europa meridionale e sud-orientale, quindi anche l’Italia, è l’area dove si prevede il maggior numero di ripercussioni negative. La regione, si legge nel rapporto, sta già affrontando forti aumenti di ondate di calore, diminuzioni di piogge e portata dei fiumi che hanno incrementato il rischio di siccità più gravi, calo dei rendimenti agricoli, perdita della biodiversità e maggiore rischio di incendi boschivi. Le ondate di calore più frequenti e i mutamenti nella distribuzione delle malattie infettive sensibili al cambiamento climatico – si sottolinea – dovrebbero far aumentare i rischi per la salute e il benessere dell’uomo. Non solo: l’Europa mediterranea è esposta anche agli effetti del riscaldamento terrestre fuori dal continente, tra cui l’arrivo di migranti climatici che andrebbero a ingrossare gli attuali flussi migratori.

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