La Camera di Commercio di Roma ospita "Romantica Station"
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La Camera di Commercio di Roma ospita "Romantica Station"

Accademie di moda e imprese per rilanciare Roma nel mondo della moda. Intervista a Michelangelo Melchionno della giunta della Camera di Commercio di Roma

Alla Camera di Commercio di Roma la prima edizione di Romantica Station - di Alessia de Antoniis
A Roma la prima edizione di Romantica Station
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14 Aprile 2024 - 02.34


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di Alessia de Antoniis

È stata inaugurata oggi a Roma, nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, la prima edizione di Romantica Station. Una due giorni con accademie di moda e imprese per rilanciare Roma nel mondo della moda.

Romantica nasce dalla volontà della Camera di Commercio di Roma con l’obiettivo di promuovere la Capitale come stazione laboratorio sui temi della tecnologia e della sostenibilità, di una creatività contemporanea che possa collaborare con altri luoghi nazionali ed internazionali, in un’ottica che vada oltre la competizione fra luoghi rappresentativi della moda.

Una due giorni ricca di incontri dove 11 Accademie di moda del territorio saranno per la prima volta insieme per parlare di formazione: Accademia Costume & Moda, Accademia del Lusso, Accademia di Belle Arti di Frosinone, Accademia di Belle Arti di Roma, Accademia Italiana, Accademia Koefia, Ied – Istituto Europeo di Design, Istituto di Moda Burgo, MAM – Maiani Accademia Moda, NABA, Nuova Accademia di Belle Arti e Rufa – Rome University of Fine Arts.

Romantica Station è stata inaugurata stamattina da Clara Tosi Pamphili, storica delle Arti applicate e curatrice di Romantica Station, e Michelangelo Melchionno, membro di Giunta della Camera di Commercio di Roma.

Clara Tosi Pamphili ha ricordato come “uno dei luoghi più importanti dell’archeologia romana ospita oggi un osservatorio che, attraverso le scuole, vuole guardare che connessione c’è tra l’intelligenza artificiale e quella artigianale. Siedono allo stesso tavolo la scuola dei Sartori fondata nel 1570 e ragazzi che progettano con l’intelligenza artificiale. Quindi l’idea di Romantica Station è quella di capire quello che sta avvenendo nel mondo della moda. Un cambiamento che qualcuno dice essere più forte della rivoluzione industriale. Con Romantica Station Roma si conferma città della bellezza, del know – how e della ricerca”.

Per Michelangelo Melchionno “la Camera di Commercio è orgogliosa di essere un motore di questo evento, che porta all’incontro tra nuove generazioni, studenti, scuole di moda, accademie e il mondo delle imprese. Questo primo evento – ha continuato Melchionno –  sarà un incontro tra l’artigianalità e la moda, e le risorse che vengono dall’innovazione tecnologica. Tutto questo deve però avvenire in un contesto di ecosostenibilità. Il mondo della moda è un settore economicamente importante e Roma rappresenta, in questa filiera, una città storica, dove sono nati marchi e brand importantissimi e dove le scuole di moda sono di grande valore”.

Romantica è stata anche un’opportunità per approfondire il discorso delle realtà artigianali con Michelangelo Melchionno.

La realtà italiana è una realtà artigianale e di PMI. Abbiamo perso parte della nostra artigianalità. Imprenditori come Renzo Rosso o Cucinelli hanno aperto scuole interne. La Camera di Commercio cosa sta facendo per riuscire a sovvenzionare quell’indotto che i francesi, quando hanno potuto, hanno comprato, privando il nostro territorio di quelle realtà familiari che si tramandavano di generazione in generazione e che negli anni abbiamo perso?

Il tema della formazione è un tema importantissimo. La nostra storia ci ha portato ad avere una formazione interna, dove l’artigiano si formava attraverso le generazioni nello stesso lavoro. Oggi è un discorso che va portato avanti a più livelli. Abbiamo un livello nazionale, con le scuole e gli istituti tecnici che devono rispondere in qualche modo alle esigenze delle imprese, che vanno dal mondo della moda alale sartorie alla pelletteria e l’oreficeria. Tutti settori che sono correlati e che non hanno più delle scuole di formazione professionalizzante.

Altro compito è quello delle Regioni, che hanno per loro statuto quello della formazione. In questa sala, alcune sere fa, abbiamo incontrato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, al quale ho posto questa domanda. Abbiamo concordato dei percorsi migliori perché le Regioni, e le istituzioni in generale, non riescono ad anticipare né intercettare il cambiamento in atto. Abbiamo bisogno di figure professionali diverse. Nel mondo della moda, l’inserimento dell’intelligenza artificiale è un elemento importantissimo che consente un approccio diverso. Dobbiamo fare moda di qualità, con un impatto sociale ed economico più interessante. Soprattutto con un impatto ambientale più positivo, perché il mondo della moda, oggi, sta andando sulla quantità e non sulla qualità. Con questo evento vogliamo riportare la Camera di Commercio di Roma, le scuole di moda e tutto questo mondo a ripensare alla qualità e al successo di questo settore.

Come Camera di Commercio, magari facendo rete con altre realtà simili, come la Camera della Nazionale della Moda, riuscite a consigliare questo Governo, che ha messo in piedi un progetto fallimentare come il liceo del made in Italy, per comprendere che servono specificità diverse?

Tra le tante competenze della Camera di Commercio c’è quella di essere di supporto alle altre istituzioni, ma di supporto, quindi presentare quelle che sono le esigenze delle imprese. Quello che può fare la Camera di Commercio è sollecitare la politica e le istituzioni a capire i mutamenti in atto, per realizzare operazioni che rendano reale e duraturo il cambiamento. Abbiamo chiarito quelle che sono le necessità professionali delle imprese, nella fattispecie nel campo della moda, dove c’è bisogno di figure di alto livello qualitativo. Ma tutto quello che possiamo fare è essere propositivi nei confronti delle istituzioni. Non è nel ruolo della Camera di Commercio decidere quali corsi di formazione verranno inseriti nelle scuole ai vari livelli, che siano università o istituti tecnici. Però possiamo rappresentare le esigenze del nostro mondo: del mondo della moda e del mondo delle imprese.

Oltre alla formazione, il mondo artigianale ha anche il problema dell’accesso al credito. Un grande gruppo può scontare tassi di interesse molto bassi, mentre il piccolo artigiano è vessato da interessi che toccano anche il 12 %. La Camera di Commercio può aiutare l’artigianalità anche in questo senso?

L’accesso al credito è uno degli asset importanti della Camera di Commercio. Abbiamo dei bandi camerali che consentono di abbassare il tasso di interesse alle piccole e medie imprese e di accedere al credito attraverso i Confidi. Quello dell’accesso al credito è un problema che abbiamo ben presente e l’abbiamo sollecitato alle istituzioni competenti. Per quanto ci riguarda, questo mondo è amministrato dalla Regione e questa è stata un’altra delle proposte che abbiamo fatto al presidente Rocca per agevolare l’accesso al credito e aiutare i Confidi a essere di supporto alle piccole e piccolissime imprese. In Italia abbiamo molte imprese che contano da due a sette dipendenti. Realtà molto piccole, ma l’unione di queste realtà piccole dimensionalmente, ma importanti sotto l’aspetto economico e culturale, fanno sì che il nostro Paese sia la quinta potenza commerciale al mondo. Abbiamo ben presente quelli che sono i problemi delle PMI e li portiamo su tutti i tavoli amministrativi ogni volta che ne abbiamo l’opportunità.

La Camera di Commercio può fare qualcosa anche per il controllo della filiera, onde evitare lo sfruttamento della manodopera e garantire qualità e sicurezza sul lavoro?

La Camera di Commercio è sempre attenta ai vari aspetti del lavoro. La sicurezza sul lavoro è un percorso importantissimo ed è un problema anche quello dello sfruttamento. Alcuni anni fa, su impulso del presidente Tagliavanti, è nato l’Osservatorio Economico della nostra regione e abbiamo acceso dei fari su quello che possono essere le parti opache del mondo dell’economia. Con i dati delle camere di commercio, con InfoCamere, riusciamo a registrare le aperture e le chiusure, le rotazioni, i settori più esposti al condizionamento esterno. Ci sono leggi importantissime: adesso, per chi fa bandi pubblici e magari è iscritto al MePA, il prezzo della commessa viene diviso in “manodopera” e “non manodopera”. Per la manodopera non è possibile abbassare il prezzo e non è previsto il massimo ribasso. Può essere ribassato solo l’importo della voce “non manodopera”. E va anche presentato il tipo di contratto di lavoro che viene applicato dall’impresa partecipante. Ci sono cose che possiamo fare e la Camera di Commercio le sta facendo. Siamo contenti di averle fatte in tempi non sospetti e l’attenzione della Camera di Commercio è sempre alta in questo contesto.

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