Scoperto un nuovo dipinto di Raffaello: è il ritratto della moglie del Perugino
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Scoperto un nuovo dipinto di Raffaello: è il ritratto della moglie del Perugino

Quest'opera, datata 1504 e realizzata su tavola di pioppo con dimensioni di 46 cm per 34 cm, rappresenta una Maddalena con il volto di Chiara Fancelli, la moglie del Perugin

Scoperto un nuovo dipinto di Raffaello: è il ritratto della moglie del Perugino
Chiara Fancelli: il ritratto è stato attribuito al Perugino
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17 Settembre 2023 - 14.52


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È stato recentemente identificato un nuovo dipinto di Raffaello Sanzio.

Quest’opera, datata 1504 e realizzata su tavola di pioppo con dimensioni di 46 cm per 34 cm, rappresenta una Maddalena con il volto di Chiara Fancelli, la moglie del Perugino. Attualmente di proprietà di una collezione privata all’estero, questa creazione è stata ufficialmente attribuita a Raffaello da un gruppo di studiosi.

L’annuncio ufficiale è stato fatto a Pergola, nella provincia di Pesaro Urbino, durante la conferenza internazionale intitolata “La Bellezza Ideale – La visione della perfezione di Raffaello Sanzio”. Tale rivelazione anticipa la pubblicazione di uno studio nella rivista scientifica “Open Science, Art and Science” con il titolo “La Maddalena di Raffaello ovvero quando l’allievo supera il Maestro”.

Tra gli esperti che hanno partecipato alla conferenza vi erano madre Maria Cecilia Visentin, esperta di iconografia religiosa dell’ordine dei Servi di Maria; Annalisa Di Maria, riconosciuta come una delle massime esperte internazionali di Leonardo da Vinci e del Rinascimento italiano, specializzata nella corrente neoplatonica; il professore emerito Jean-Charles Pomerol della Sorbona e Andrea da Montefeltro, ricercatore e scultore.

Esistono già diverse versioni del ritratto della Maddalena, tra cui quella del Perugino esposta alla Galleria Palatina e un’altra attribuita alla sua bottega presso Villa Borghese. Secondo gli autori dello studio, la versione di Raffaello, egli stesso allievo del Perugino, potrebbe essere persino antecedente a queste.

L’attribuzione di questo dipinto al “divin pittore” si basa in parte sull’analisi delle tecniche utilizzate, come l’uso della tecnica dello “spolvero” per il trasferimento del disegno preparatorio, individuata grazie alle analisi di laboratorio eseguite da A.R.T. & Co, un’azienda associata all’Università di Camerino con sede ad Ascoli Piceno. Inoltre, la versione di Raffaello è ritenuta superiore dal punto di vista stilistico e tecnico, per la grazia e l’armonia della composizione e per l’uso dello sfumato, che rivela l’influenza di Leonardo da Vinci sul giovane pittore di Urbino. Infine, lo studio analizza anche le proporzioni matematiche utilizzate da Raffaello. Secondo Annalisa Di Maria, il quadro segna “una svolta: il pittore di Urbino ha trovato un suo linguaggio, emancipandosi dallo stile del Perugino”.

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