Dove osano (ancora) le Aquile: il ritorno di spazio 1999
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Dove osano (ancora) le Aquile: il ritorno di spazio 1999

RaiPlay proporre in esclusiva dal 30 ottobre la serie di fantascienza Spazio 1999 grazie al grande impegno del restauro di Rai Teche in HD

Dove osano (ancora) le Aquile: il ritorno di spazio 1999
Spazio 1999
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Marco Spagnoli Modifica articolo

23 Ottobre 2022 - 21.31


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Tra i tanti meriti che spesso dimentichiamo della Rai c’è quello di avere prodotto la prima serie del telefilm di culto Spazio 1999, esempio straordinario di fantascienza televisiva europea, rimasto nel cuore dei telespettatori cresciuti negli anni Settanta.

Ed è quindi un grande merito di RaiPlay quello di propore in esclusiva dal 30 ottobre, grazie al grande impegno del restauro di Rai Teche in HD, con audio restaurato e nelle versioni italiana ed inglese, che approda in esclusiva sulla piattaforma RaiPlay.

La serie inizia il 9 settembre 1999, quando il comandante John Koening interpretato da Martin Landau, attore veterano di una serie di successo come Mission Impossible, prende il comando della base lunare Alpha per iniziare una missione di esplorazione di un pianeta di recente scoperta.

Il 13 settembre dello stesso anno, però, un incidente nei depositi di scorie nucleare, genera una serie di esplosioni: così inizia l’odissea degli abitanti della base con la Luna che esce dall’orbita terrestre alla scoperta di un universo sconosciuto e alla ricerca di un pianeta dove stabilirsi.

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Una serie sexy e molto intelligente da Gerry e Sylvia Anderson che avevano già realizzato la serie U.F.O., altro esempio di fantascienza europea di grande ambizione sia sul piano visivo che narrativo. 

Una delle caratteristiche principali di Spazio 1999, oltre ai personaggi molto interessanti e ben costruiti come – tra gli altri – la Dottoressa Helena Russell, lo scienziato Victor Bergman, il comandante Alan Carter e dalla seconda stagione l’aliena Maya sono le astronavi chiamate Aquile che caratterizzano le avventure dei terrestri perduti nello spazio. 

Gli effetti speciali realizzati dal team di Brian Johnson (che aveva collaborato con Stanley Kubrick a 2001: Odissea nello spazio), con la pregevole fattura di astronavi e veicoli in scala, il dettagliato arredamento degli interni e il design degli abiti nonché degli oggetti usati sul set come il comunicatore che secondo alcuni avrebbe ispirato le videochiamate di oggi. 

Tutti elementi ben presenti nell’immaginario collettivo che costituiscono parte di una pregevole leggenda televisiva e che oggi il pubblico potrà apprezzare finalmente in una qualità video adatta ai nostri tempi e soprattutto ai nostri schermi. 

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