Piera De Tassis alla giornata di apertura del MIA di Roma
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Piera De Tassis all'apertura del Mia di Roma: "Il cinema italiano ha un'enorme qualità ma...

Dall'11 al 15 ottobre produttori, distributori internazionali e associazioni si incontrano a Roma per tirare le somme di un mercato in crescita.

Paolo Del Brocco - Piera De tassis Giampaolo Letta - intervista a Piera de tassis
Piera De Tassis al MIA- Mostra Internazionale dell'Audiovisivo
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13 Ottobre 2022 - 00.14


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di Alessia de Antoniis

Si sta svolgendo a Roma, nel rinnovato Cinema Barberini, il MIA – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, il più importante evento di settore in Italia dedicato ai professionisti dell’audiovisivo.

Presente alla prima giornata del MIA, anche la presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, Piera Detassis.

Tra i vari incontri che scadenzano i lavori del MIA, Piera De Tassis ha risposto ad alcune domande.

La produzione cinematografica italiana sta vivendo una vera e propria età dell’oro. L’anello debole della catena è la sala e qui si cerca anche di trovare soluzioni per salvarla. Eppure con il biglietto a 3,50 €, i cinema sono tornati ad essere pieni. Quindi il pubblico vuole tornare in sala. Avete fatto un’analisi dei dati di questo esperimento?

L’analisi dei dati lo stanno ancora facendo e spetta all’Anica.

L’esperimento è sicuramente andato molto bene. Il problema vero è che è una bolla, almeno da quello che emerge dall’analisi economica. È un esperimento che ha trascinato in sala tanto pubblico, confermo che c’è voglia di tornare al cinema, ma il fattore economico è importante. Purtroppo, l’analisi che stanno facendo tutti è che questi costi non coprirebbero mai le perdite. È una cosa che puoi fare a livello promozionale, sostenuta da finanziamenti pubblici del Ministero, ma non te lo puoi permettere come politica generale.

Quanto alcuni film italiani, anche tra quelli che arrivano ai grandi festival, sono sopravvalutati? Ci sono vecchi film che abbiamo visto decine volte. Oggi anche film che hanno spopolato a Venezia, li vedi una volta e basta.

Dipende. Credo che ci sia un’enorme qualità nel cinema italiano e negli autori. Purtroppo quello che manca a livello industriale è il cinema medio, quello che una volta era rappresentato brillantemente dalla commedia.

In un momento in cui c’è un problema economico, un problema di investimenti e le sale soffrono, è vero che siamo paradossalmente in presenza di un’iper produzione, ma un’iper produzione che deve soddisfare tantissimi fruitori, tantissime piattaforme. C’è una certa estensione nei tempi di lavorazione dei film, non si trovano i tecnici e questo si ripercuote nella produzione e anche nella qualità dei film. Però c’è una grande qualità d’autore.

Quello che ci manca è l’industria media. La commedia è invecchiata e non corrisponde più al Paese. Per cui la gente spesso dice: aspetto e quel film lo vedo sulla piattaforma

Quindi nel cinema lei non riscontra quello che lamentano spesso nel teatro, ossia una carenza nella scrittura?

Riscontro la mancanza di scrittura e riscontro la fretta. Soprattutto la fretta. La mancanza di scrittura ci restituisce un cinema per buona parte scollato dal Paese reale. La parte alta della produzione cinematografica, invece, secondo me è molto interessante. Quella che poi va anche all’estero, che sta comunque cercando di tenere alta la qualità del cinema italiano.

Purtroppo la fretta c’è in tutti i settori e si vede nei risultati, si vede nei film.

Tre anni fa, alla Festa del Cinema di Roma, Martin Scorsese disse che gli investimenti, ma soprattutto il tempo, che gli aveva concesso Netflix per sviluppare il suo progetto, i produttori di Hollywood glielo avevano negato.

Sì, ma perché era lui. Agli altri no. 

Domani parte la Festa del Cinema di Roma con la nuova gestione. Cosa ci attende?

Facciamo il tifo per la festa! Ho grande stima della nuova squadra. Validi professionisti che hanno lavorato con grande impegno per darci un prodotto di qualità. Vedremo.

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