Colornophotolife, al festival di fotografia anche le opere di Nino Migliori
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Colornophotolife, al festival di fotografia anche le opere di Nino Migliori

Cinque sezioni e 86 opere inedite saranno esposte alla Reggia di Colorno

Colornophotolife, al festival di fotografia anche le opere di Nino Migliori
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21 Settembre 2022 - 12.39 Culture


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Si chiama “L’arte di ritrarre gli artisti” la monografica di Nino Migliori, special guest di Colornophotolife, annuale festival di fotografia accolto dalla Reggia che fu di Maria Luigia d’Austria, a Colorno nel Parmense. La mostra (aperta dal 15 ottobre al 10 aprile) conferma la vocazione della Reggia a connotarsi come sede di grandi eventi fotografici, sulla scia delle mostre dedicate a Michael Kenna, Ferdinando Scianna e Carla Cerati. Del bolognese Migliori (1926) si potranno ammirare 86 opere inedite, quasi tutte ritratti di artisti da lui frequentati, realizzate tra gli anni Cinquanta a oggi che consentono di ripercorrere, attraverso le diverse tecniche adottate, le ricerche e le esplorazioni del mezzo fotografico.

La monografica si suddivide in cinque sezioni: i ritratti in bianco e nero, avviati negli anni ’50, quando Migliori è a Venezia e frequenta la casa di Peggy Guggenheim, e sviluppati fino agli anni recenti; le immagini a colori nelle quali spesso opera una dislocazione dei piani e talvolta ritaglia le immagini e le ricolloca nello spazio; le sequenze di immagini tratte dal mezzo televisivo e concepite come fotogrammi in divenire; le grandi “trasfigurazioni” (100 x 100 cm) a colori in cui Migliori interviene “pittoricamente” sull’immagine; i ritratti recenti in bianco e nero “a lume di fiammifero”, che applicano alcune sue ricognizioni condotte su sculture “a lume di candela”. Molti i protagonisti della scena artistica e dei loro ritratti, da Man Ray a Andy Warhol, da Eugenio Montale a Gian Maria Volontè, da Tonino Guerra a Dario Fo.

«Davanti alle fotografie di Migliori occorre ricordare che con lui nulla deve essere dato per scontato» afferma il curatore Sandro Parmiggiani. «La macchina fotografica, la pellicola (e ora il supporto digitale), le carte su cui vengono stampate le immagini non sono asservite a una funzione prestabilita, ma essa può sempre essere ridefinita ed esplorata in nuove direzioni. Migliori è stato, fin dal 1948, uno strenuo indagatore delle possibilità offerte dal mezzo, dai procedimenti tecnici e dai materiali della fotografia».

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