Per San Valentino è partito il progetto Mona Lisa: salverà il sarcofago degli Sposi
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Per San Valentino è partito il progetto Mona Lisa: salverà il sarcofago degli Sposi

Il progetto è il frutto di un lavoro d'equipe che ha coinvolto, insieme allo staff del museo, le Università di Sapienza e Roma Tre, Enea e la ditta Somma specializzata nella costruzione di pedane antisismiche.

Per San Valentino è partito il progetto Mona Lisa: salverà il sarcofago degli Sposi
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15 Febbraio 2022 - 16.28 Culture


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Protetto già da alcuni anni da una teca di cristallo, il sarcofago degli sposi, una delle più celebri testimonianze dell’arte etrusca, ha bisogno di una nuova messa in sicurezza tramite il progetto Mona Lisa.

Le vibrazioni provocate dal passaggio dei veicoli pesanti, ma anche solo delle macchine, nella strada adiacente al museo, sollecitano e mettono in pericolo bronzi, gioielli, le varie ceramiche dipinte e anche il simbolico sarcofago, ospiti delle cinquecentesche sale del museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma.

Per far fronte a questa minaccia è stato presentano, nel giorno di San Valentino, il progetto Mona Lisa per la messa in sicurezza del sarcofago degli sposi, che prevede una pedana antisismica d’avanguardia con lo scopo di isolare l’opera sia dalle vibrazioni del terreno prodotte dal traffico, sia dalle vibrazioni sismiche a cui la capitale è spesso soggetta.

Il sarcofago degli sposi è un sarcofago etrusco in terracotta che risale al VI secolo a.C. La scultura ritrae una coppia di sposi sdraiati su un triclino a un banchetto. La scultura fu ritrovata in 400 frammenti il 9 aprile 1881 durante degli scavi nella necropoli della Banditaccia, nella tenuta del principe Ruspoli a Cerveteri. La sua acquisizione si deve a Felice Bernabei, fondatore e primo direttore dell’etrusco, che ne intravide la magnificenza e riuscì ad assicurarlo al museo con una lotta lunga 12 anni.

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Un sarcofago simile, già appartenente alla collezione di Giovanni Pietro Campagna, si trova al Museo del Louvre a Parigi, acquisito a seguito della messa in asta dell’intera raccolta del Campagna. “Così saremo certi che i nostri sposi, che hanno continuato ad abbracciarsi per millenni potranno continuare a farlo anche per le generazioni future”, assicura il direttore Valentino Nizzo. Il tutto, anticipa, “di pari passo con un altro importante progetto di studio e di restauro in collaborazione con l’Istituto centrale per il restauro”.

Il nuovo progetto nasce da un lavoro d’equipe che ha coinvolto lo staff del museo, le Università di Sapienza e Roma Tre, Enea e la ditta Somma specializzata nella costruzione di pedane antisismiche, vincitore di un bando della Regione Lazio e di Lazio Innova.

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