Si riciclava anche nella preistoria
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Si riciclava anche nella preistoria

Gli straordinari risultati di uno studio italiano in un sito vicino Roma risalente a circa 320-270 mila anni fa. I nostri antenati riutilizzavano gli oggetti quotidiani.

Si riciclava anche nella preistoria
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18 Ottobre 2013 - 10.59


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Già nella preistoria si riciclavano gli oggetti di uso comune nella vita quotidiana. Lo ha rivelato uno studio internazionale al quale ha partecipato anche Giovanni Boschian, docente di Antropologia dell’università di Pisa. Nel Paleolitico, spiega una nota dell’ateneo, “i nostri antenati riutilizzavano gli oggetti quotidiani: le prove di questa usanza sono state presentate a Tel Aviv durante un convegno che ha visto la partecipazione di 50 antropologi e paleontologi provenienti da tutto il mondo”.

“Abbiamo indizi – ha affermato Boschian – che già 300 mila anni fa l’uomo di Neanderthal avesse la consuetudine di riutilizzare utensili precedentemente scartati. Gli uomini davano a questi oggetti una nuova forma e un nuovo impiego, per questo possono essere considerati gli iniziatori della pratica del riciclaggio”.

Le ricerche dell’antropologo pisano sono state condotte a Castel di Guido, un sito vicino Roma risalente a circa 320-270 mila anni fa. La peculiarità di questo luogo è la presenza di attrezzi – detti bifacciali per la loro forma – non solo in pietra, ma anche in osso di elefante.

Il sito, infatti, era ricco di pozze d’acqua usate come abbeveratoi naturali da elefanti e altre specie (incluso l’uomo), una situazione ideale per gli umani che, comunemente dediti allo sciacallaggio, prelevavano cibo dalle carcasse degli elefanti già morti, o che forse loro stessi avevano finito.

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