Una Corte Suprema Usa in mano a giudici in maggioranza trumpiani che proteggono il loro professore, come dicono in America.
E ora la Corte Suprema conferma l’eleggibilità di Donald Trump in Colorado, uno dei 15 Stati che vota martedì nel Super Tuesday delle primarie repubblicane.
I giudici hanno infatti accolto il ricorso dell’ex presidente contro la decisione della Corte Suprema statale di bandirlo per il suo ruolo nell’assalto a Capitol Hill in base al 14esimo emendamento, che vieta le cariche pubbliche ai funzionari coinvolti in insurrezioni contro la Costituzione. La sentenza farà da precedente anche per tutti gli altri ricorsi pendenti negli altri Stati. “Una grande vittoria per l’America”, ha commentato Trump.
La decisione arriva appena un giorno prima delle primarie del Colorado, dove ora Trump potrà correre, sfidando Nikki Haley. Quanto deciso dai giudici supremi avrà un impatto anche su altri due Stati, il Maine e l’Illinois, che avevano seguito il Colorado nella scelta di escludere l’ex presidente dalle schede delle primarie.
“Solo il Congresso può bandire il candidato presidente”
Negli Usa i singoli Stati non hanno l’autorità per rimuovere un candidato presidenziale in base al 14esimo emendamento, “questo potere ce l’ha solo il Congresso”. Questa la motivazione addotta dalla Corte Suprema nella sua sentenza sull’eleggibilità di Donald Trump.
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