Tante parole in libertà quando era all’opposizione e poi il fallimento delle sue politiche che sono rimaste ferme alla xenofobia e al finanziamento dei tiranni senza combinare nulla di buono se non deviare l’odio politico verso le Ong, che con questo caos non c’entrano nulla.
Per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è «difficile ora conciliare la sua vecchia retorica con la realtà che vive come prima ministra». Lo scrive il settimanale tedesco Der Spiegel, in un articolo che analizza l’aumento dei richiedenti asilo in Italia e la gestione della situazione da parte del governo italiano rispetto alle dichiarazioni fatte in campagna elettorale.
«Dall’inizio dell’anno al 15 settembre sono sbarcati in Italia quest’anno 127.207 profughi. Si tratta di quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2022, quando il suo popolare predecessore Mario Draghi era ancora al potere a Roma. A quel tempo, 66.237 persone arrivarono in Italia sui barconi», scrive Der Spiegel. «Secondo i suoi stessi standard, la leader del partito di destra Fratelli d’Italia ha fallito drammaticamente – prosegue il settimanale tedesco -. Gli slogan populisti l’hanno aiutata nella campagna elettorale. Non sono adatti come ricetta per il lavoro governativo quotidiano. Il blocco navale da lei promesso non è in vista. Di conseguenza, ora è difficile per Meloni conciliare la sua vecchia retorica con la realtà che vive come prima ministra».
«Lampedusa mette la 46enne in una posizione difficile, sia a livello nazionale che europeo», secondo Der Spiegel, che sottolinea le critiche da parte dell’opposizione, ma anche l’atmosfera «esplosiva» nel suo schieramento, con il leader della Lega, vice premier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che «a quanto pare sente di avere la possibilità di mettere all’angolo Meloni» con la «speranza di superarla» in vista delle Europee.
Anche a livello europeo, secondo Der Spiegel, Meloni «deve vivere uno shock della realtà». «Nell’estate del 2022, Germania, Francia e altri Paesi dell’Ue hanno offerto all’Italia un meccanismo volontario di solidarietà europea. Alla luce delle immagini e dei dati di Lampedusa, la Germania, ad esempio, ha accettato di accogliere 3.500 migranti dall’Italia», ricorda Spiegel, aggiungendo che «ora i partner europei dell’Italia stanno facendo un calcolo diverso», citando ad esempio il blocco dell’accoglienza volontaria dei richiedenti asilo dall’Italia deciso da Berlino.
«Anche sotto questo aspetto retorica e realtà di Meloni non coincidono», afferma ancora Spiegel, evidenziando come Meloni ha affermato in più occasioni, ad esempio quando all’inizio di giugno ha fatto visita al cancelliere Olaf Scholz a Berlino, che «l’Italia non deve essere lasciata sola». Il numero di domande di asilo racconta una storia diversa, conclude Der Spiegel.
Sulla stessa linea di Der Spiegel anche il quotidiano economico Handelsblatt, secondo cui Meloni è «sotto pressione» per la questione immigrazione. «Dopo l’euforia del successo elettorale, trovarsi faccia a faccia con la realtà del governo è un’esperienza spiacevole per molti politici. Il dispiacere della primo ministro italiana Giorgia Meloni è scritto sul suo volto in questi giorni», scrive Handelsblatt, aggiungendo che la prospettiva di un `blocco navale´ avanzata in campagna elettorale è stato uno «slogan semplice che ora si sta ritorcendole contro».
«Anche come capo del governo italiano, Meloni ha poca influenza su quante persone in Nord Africa intraprendono il pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo», afferma il quotidiano tedesco che, come Spiegel, sottolinea la posizione di Salvini, «sempre più vicino alla leader del partito di estrema destra francese Rassemblement National, Marine Le Pen, che ha severamente criticato Meloni per aver chiesto il sostegno dell’Ue nella gestione dei flussi di migranti, nonostante si definisca `una patriota´».
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