Il Cile, attraversato da tensioni e divisioni, commemora il 50° anniversario del colpo di stato dell’11 settembre 1973 e ricorda la figura di Salvador Allende, il presidente socialista che pagò con la sua vita la rottura della democrazia promossa dal generale Augusto Pinochet.
Da tempo, il governo progressista di Boric è confrontato da una crescente opposizione da parte della coalizione tripartita Chile Vamos di centro-destra e dell’estrema destra del Partito Republicano di José Antonio Kast, ma l’appuntamento del cinquantenario dal golpe ha ulteriormente accentuato le divergenze fra le parti.
Forti della bocciatura nel referendum della prima bozza di nuova Costituzione, considerata “esageratamente progressista”, il centro-destra cileno ha quindi vivamente criticato il progetto di desegretare le testimonianze della Commissione Valech che provano gli abusi commessi in Cile tra il 1973 e il 1990 dagli agenti del regime militare.
E ha anche deplorato i propositi governativi di smantellare la prigione di Punta Peuco dove numerosi militari della dittatura condannati godono di condizioni considerate di eccessivo privilegio.
È anche per queste ragioni che i leader di Chile Vamos non hanno voluto aderire al “Compromiso de Santiago” sulla democrazia, proposto da Boric e firmato dai quattro ex presidenti cileni viventi, e non parteciperanno alla cerimonia che si svolgerà nel palazzo della Moneda, in presenza di sette presidenti d’America Latina e del Portogallo, fra cui il brasiliano Lula, reduce dal G20 di New Delhi.
Il corto circuito si ripeterà anche nella Camera dei deputati dove è previsto un atto per ricordare la figura di Allende. In toni non certo ambigui, il capogruppo di Renovación Nacional, Frank Sauerbaum ha dichiarato che l’assenza del suo partito è dovuta al fatto che “Allende non merita omaggi essendo stato forse il peggior presidente della storia del Cile”.
La giornata del 50° anniversario del golpe potrebbe peraltro vivere momenti difficili non solo politici, visti i disordini che hanno accompagnato il tradizionale corteo (“romería”) che ogni 11 settembre realizza il Coordinamento nazionale dei diritti umani e sociali.
Numerose persone in abiti e cappucci neri hanno attaccato con sassi, petardi e vernice il palazzo della Moneda, danneggiando i vetri di sei finestroni del Centro culturale, e si sono scontrate con le forze dell’ordine.
Gli incidenti si sono poi ulteriormente aggravati nel Cimitero centrale di Santiago, dove sono state danneggiate numerose tombe, fra cui quella dell’ex senatore Jaime Guzmán, considerato l’ispiratore della Costituzione del 1980 di Pinochet, che fu assassinato dall’organizzazione comunista Fronte Democratico Manuel Rodríguez.