Il presidente brasiliano vuole la pace. Ma in alcune sue parole è sembrato mettere sullo stesso piano aggredito e aggressore. Va bene la neutralità, ma anche papa Francesco (che vuole la pace)sta bene attento a distinguere chi la guerra l’ha provocata da chi la guerra l’ha subita. Il governo di Kiev ha invitato il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, a recarsi in visita in Ucraina per «comprendere» le cause e le conseguenze dell’aggressione del paese da parte della Russia.
Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, ha dichiarato che c’è una «vittima» e un «aggressore» che non possono essere trattati con gli stessi criteri. «L’Ucraina non ha bisogno di essere convinta di nulla», ha dichiarato sul suo account Facebook.
Kiev è per prima interessata a porre fine alla guerra e, poiché osserva «con interesse» gli sforzi del presidente brasiliano, confida che possa effettuare una visita che gli consenta un contatto diretto, ha aggiunto. Il presidente brasiliano ha sostenuto a più riprese la necessità di cercare di promuovere un dialogo di pace per porre fine alla guerra.
