“Sono molto soddisfatta sul tema dei migranti. Ieri si è stabilito un principio, si cambia approccio, che è molto diverso da quello degli ultimi anni. L’approccio messo nero su bianco parte da una frase che mai si era riusciti a mettere: ‘l’immigrazione è un problema Ue e ha bisogno di una risposta Ue'”.
“Prima di ragionare sui movimenti secondari dobbiamo lavorare insieme sui movimenti primari, per combattere il traffico di esseri umani e frenare gli ingressi illegali. Noi vogliamo che l’Ue si attivi nel suo lavoro sull’Africa, che ora sta facendo l’Italia: immaginiamo una cooperazione rafforzata con i paesi di partenza e transito dell’immigrazione per combattere anche i traffici illegali e consentendo alle persone di entrare in modo legale con flussi ben regolati”, ha detto Meloni.
Nelle conclusioni “c’è il rapporto con chi è impegnato nelle attività di salvataggio. Questo tema è nelle conclusioni ed è abbastanza una novità, e che ne se discuta nell’ottica di regolamentare il funzionamento di queste attività”, ha detto la premier spiegando che nel documento europeo è specificato anche come “non si possa trattare il tema dei movimenti secondari senza affrontare quello dei movimenti primari”.
“Sulle ong c’era un tavolo di lavoro che si chiama Gruppo di Contatto sul Search & Rescue che era stato costituito e non ha mai operato. Quel Gruppo è stato ripreso e nelle conclusioni si parla di rilancio di questo organo. Anche questo è un fatto molto importante”, ha poi rimarcato Meloni in conferenza stampa. “Mi sembra che al vertice ci siano stati passi avanti sulla concretezza”, ha aggiunto.
“Una cosa è dire che l’Europa aiuterà l’Italia nel Mediterraneo, un conto è avere un piano della Commissione: il consiglio stabilisce una cornice, poi che tipo di concretezza fa la differenza. Ora abbiamo chiesto che il piano sulla rotta centrale” del Mediterraneo “va implementato e messo in modo. Io sono convinta che vedremo questa cooperazione, che per esempio vuol dire prendere risorse e impiegarle verso sud e non verso est: sono stati spesi sei miliardi con la Turchia per gestire la rotta balcanica, io ho un obiettivo simile con i Paesi del Nord africa“, ha detto Meloni.
“Chi ha 3.000 euro da dare a uno scafista può tentare di arrivare in Europa, chi è ancora più povero e non ce li ha, no. È umano questo?”, ha chiesto Meloni. “È arrivato il momento di dire che non possono essere i criminali a fare la selezione d’ingresso in Europa, la dobbiamo fare noi: sia per rifugiati che per la migrazione legale. Con i Paesi africani si può lavorare meglio, anche attraverso i nostri consolati”, ha aggiunto.