Guerra in Ucraina e guerra di propaganda. I vertici russi stanno approntando manuali propagandistici per preparare l’opinione pubblico al ritiro da Kherson.
Lo scrive il sito indipendente Meduza, citando fonti vicine al Cremlino. Le fonti ritengono il ritiro uno scenario «indesiderabile» ma «probabile» se vi sarà una forte avanzata ucraina. La decisione finale, che non è stata ancora presa, spetterà al presidente russo Vladimir Putin.
Secondo un primo manuale, la propaganda dovrà sostenere che l’Ucraina è pronta a tutto per riconquistare Kherson, senza tener conto delle vite umane, e impegnerà «decine di migliaia di soldati» nell’impresa. I russi vogliono invece «preservare le vite di civili e soldati».
Secondo questa narrativa, gli ucraini vogliono trasformare Kherson «in una trappola» per i russi. In particolare Kiev viene accusata di voler far esplodere la diga di Kakhova: in questo caso gli insediamenti civili verrebbero allagati, i militari russi si troverebbero circondati e «non sarebbero in grado di combattere, verrebbero semplicemente spazzati via».
L’altro manuale invita i propagandisti a «fare attenzione» al recente discorso dello storico e diplomatico Anatoly Torkunov, membro del Consiglio Scientifico del Consiglio di sicurezza russo, il quale ha ricordato come la ritirata di Pietro il grande a Poltava fu «il punto di svolta» che permise poi la vittoria russa nella storica battaglia del 1709.
L’articolo di Meduza arriva mentre la forze filorusse hanno annunciato oggi che oggi è partita l’ultima imbarcazione per portare i civili di Kherson sulla riva sinistra del fiume Dnipro nell’ambito dell’evacuazione organizzata da Mosca. Molti abitanti hanno deciso di restare e aspettare le forze ucraine. In precedenza è stata Kiev ad accusare Mosca di voler far esplodere la diga di Kakhova.
