Russia, la cerchia dei collaboratori di Putin si spacca sulla guerra

I fedelissimi del presidente russo Vladimir Putin sono divisi. Il ministro della Difesa Serghej Shojgu vuole inasprire il conflitto, il capo dei servizi e della sicurezza Nikolaj Patrushev vuole chiuderlo

Russia, la cerchia dei collaboratori di Putin si spacca sulla guerra
Vladimir Putin
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15 Marzo 2022 - 10.26


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Arrivano conferme su una spaccatura all’interno della cerchia dei collaboratori di Putin, questione oggetto di diverse voci negli ultimi giorni. “Il ministro della Difesa Serghej Shojgu – scrive la Repubblica – vuole continuare e inasprire la guerra, da cui nasce anche la disperata richiesta di aiuti militari alla Cina, mentre il capo dei servizi e della sicurezza Nikolaj Patrushev spinge per chiuderla. Lo rivelano autorevoli fonti di intelligence, che però mettono in guardia dal pericolo che queste difficoltà e divisioni spingano il capo del Cremlino a rendere ancora più brutale l’aggressione, minacciando i paesi della Nato”.

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In un briefing al Congresso, il capo della Cia William Burns e la direttrice dell’intelligence nazionale Avril Haines hanno tenuto un briefing al Congresso, hanno detto quello che leggiamo da giorni. Putin si aspettava di prendere Kiev in un paio di giorni e per questo sia arrabbiato e frustrato. Si legge sempre su Repubblica: “Secondo l’intelligence l’offensiva è in stallo perché gli uomini sono esausti e il morale è stato compromesso. Il fallimento è dipeso dalle informazioni sbagliate fornite a Putin, secondo cui gli ucraini erano pronti ad accoglierlo come liberatore, ma anche da problemi operativi. Il presidente ha fatto arrestare il capo del “Quinto servizio” dell’Fsb Serghej Beseda e il suo vice Anatolij Bolyukh, perché a loro aveva consegnato i fondi per corrompere i leader di Kiev affinché appoggiassero l’invasione. L’arresto però ha fatto infuriare gli apparati. Lo stesso problema di corruzione e incompetenza ha minato l’ammodernamento delle forze armate, evidente soprattutto nel fiasco dell’aviazione”.

E così Putin potrebbe reagire attivando i veterani della riserva o chiedendo altri aiuti, tipo i bielorussi, i mercenari di Wagner o i siriani. Ma, a quanto pare non risultano sufficienti. E nche se occupasse Kiev, Vladimir Putin non riuscirebbe a tenerla. Tutto ciò avrebbe spaccato il cerchio magico, col potente Patrushev schierato contro Shojgu.

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