Fascisti e nemici dell’ambiente sono spesso sinonimi: Jair Bolsonaro non fa eccezione. La Camera dei deputati i brasiliana ha approvato un disegno di legge che allenta le regole per la certificazione dei pesticidi ad uso agricolo, una misura sostenuta dal settore agroalimentare e criticata dagli ambientalisti.
Verranno eliminati i certificati attualmente rilasciati dall’Agenzia nazionale di vigilanza sanitaria (Anvisa) e dal ministero dell’Ambiente. La nuova normativa autorizza l’uso temporaneo di prodotti a rischio basso o “tollerabile” di provocare il cancro, attualmente vietati da Anvisa.
L’Associazione brasiliana dei produttori di soia e altri enti legati all’agro-business hanno evidenziato che la proposta contribuirà a “modernizzare” un settore con un peso crescente nelle esportazioni del Paese.
Di altro avviso Greenpeace, che ha chiamato il provvedimento “dl del veleno” e sottolineato che “mette in palio la salute del popolo brasiliano”.
L’approvazione della norma “è scandalosa: oggi assistiamo a un altro attacco alla società. Altro veleno dalla Camera dei deputati direttamente sulle vostre tavole”, ha detto la portavoce di Greenpeace in Brasile, Marina Lacorte.
Il governo ha autorizzato circa 1.500 pesticidi dal 2019 e ora sta promuovendo un progetto che consentirà “l’introduzione negli alimenti di sostanze che causano il cancro, le mutazioni genetiche e tutti i tipi di danni alla salute”, ha affermato a sua volta il deputato di opposizione Alessandro Molon.
Il capogruppo del governo alla Camera, Ricardo Barros, è stato uno degli articolatori nel raccogliere il sostegno di vari partiti per l’iniziativa, che ora sarà trasmessa al Senato.