I due uomini accusati di aver aggredito e ucciso l’agente Brian Sicnick durante l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio scorso: Julian Elie Khater, 32enne della Pennsylvania, e George Pierre Tanios, 39enne della West Virginia, sono accusati di aver spruzzato contro Sicknick ed altri agenti uno “bear spray”. Il potente spray anti aggressione venduto per proteggersi dagli assalti degli orsi viene definito “un’arma letale” nell’incriminazione, anche se non è stato determinato se questa sia stata la causa principale della morte dell’agente.
I due, che oggi compariranno davanti ai giudici, dovranno rispondere anche di altre incriminazioni e rischiano fino a 20 anni di carcere. Sono stati identificati grazie a segnalazioni arrivate all’Fbi che ha potuto identificare ed arrestare i due amici, cresciuti insieme in New Jersey.
Sicknick è morto in ospedale il 7 gennaio, il giorno dopo che 139 agenti sono stati assaliti dalla folla inferocita di sostenitori di Donald Trump. Non è ancora stato reso noto in modo chiaro quale siano state le cause della morte dell’agente. La Capitol Police ha detto che è “rimasto ferito mentre si scontrava con i dimostranti” ed è svenuto una volta ritornato in ufficio al termine della rivolta.
Gli inquirenti avrebbero determinato che non è stato un trauma a provocare la morte, come si credeva all’inizio quando si credeva che fosse stato colpito alla testa con un estintore, ma ancora, ad oltre due mesi, dai fatti si attendono i risultati definitivi di autopsia ed esame tossicologico. Secondo alcune fonti, gli inquirenti stanno valutando quindi la possibilità che Sicknick sia stata la sostanza chimica dello spray anti orsi a provocare la morte.
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