Ti brucio l'hotel: ancora minacce all'albergatore che ospita i profughi

Dopo una lettera anonima, le minacce su Facebook: il proprietario dell'hotel in Valtellina, stanco delle minacce, si è rivolto ai carabinieri, che adesso stanno indagando.

Ti brucio l'hotel: ancora minacce all'albergatore che ospita i profughi
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13 Settembre 2015 - 12.13


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Dopo la lettera anonima di qualche settimana fa, il titolare dell’hotel Bellevue, che sta ospitando nella sua struttura in Valtellina alcuni migranti, deve fare i conti con una campagna xenofoba apparsa su Facebook, dove sono comparsi dei messaggi in cui si invitano tutti i concittadini di Cosio Valtellino a incendiare la struttura. “Diamo fuoco all’albergo” che “sta a due minuti da casa mia” ha scritto su Facebook l’uomo che ha lanciato l’iniziativa, secondo cui l’hotel incasserebbe la folle cifra di “4,5 milioni di euro con i profughi (finti)…”.

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Giulio Salvi, proprietario dell’hotel Bellevue che sta dando asilo ai profughi su richiesta della prefettura di Sondrio, stavolta non ce l’ha fatta e si è rivolto ai carabinieri di Morbegno che ora indagano con i colleghi del Nucleo investigativo del comando provinciale sondriese. L’albergatore ha informato dell’accaduto anche la Digos della questura di Sondrio e la stessa prefettura.

Nella struttura sono ospitati una ottantina di migranti.

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