di Claudia Sarritzu
Sono cinque le vittime degli ultimi giorni, e quattro purtroppo sono bambini, tutti sfollati della guerra. La guerra che ha mietuto tantissime vittime questa estate, conta ancora 100 mila accampati fra le rovine della propria casa. L’ondata di pioggia, gelo e neve ha reso alcune zone della Striscia un grande pantano di sabbia e detriti. La ricostruzione la si può notare solo in qualche scuola finanziata dall’Onu, ma per le case private non è stato ancora fatto nulla. Intanto anche la pace è precaria come le abitazioni, i colloqui tra Hamas e Israele, attraverso l’Egitto, sono sospesi.
Dopo la riunione d’emergenza è stato lanciato un appello al governo di unità nazionale, nato lo scorso aprile dopo un accordo tra Hamas e Fatah. Purtroppo l’esecutivo tecnico non sta portando a Gaza risultati. Tutta questa inefficienza sta aggravando gli effetti dell’assedio israeliano. Inoltre, non sono arrivate le donazioni internazionali, si parla di fondi effettivamente consegnati solo per il 2% dei 5,3 miliardi di dollari promessi dalla comunità internazionale. La striscia è in balia di povertà e disoccupazione. Da giorni il 1.700.000 abitanti di etnia araba, attualmente governati dal movimento di Hamas, sul quale grava il blocco severo di Israele su tutte le sue frontiere, sembrano non farcela più a sopportare l’ondata di ghiaccio che sta investendo la regione, da mesi costruita su case provvisorie. In più i livelli di disoccupazione hanno raggiunto stadi senza precedenti.
Ricordiamo che questa estate sono morti oltre 2.140 palestinesi, compresi 577 bambini, uccisi durante l’attacco israeliano e 11.000 persone sono rimaste gravemente ferite. Gli effetti di quell’attaco si avvertono anche oggi con questa ondata di gelo. Sono 170.000 i palestinesi senza casa.
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Argomenti: israele