“Il Partito Democratico a Modena è l’unica forza politica in grado di governare i processi di cambiamento in corso, per garantire servizi, vivibilità e lavoro. Per farlo però noi per primi dobbiamo cambiare. Il Pd
modenese deve rinnovarsi al suo interno, modificando le forme
organizzative e ridefinendo progetti, ruoli e responsabilità.
Senza cambiamento non sarà possibile recuperare credibilità e
coinvolgere cittadini e forze sociali”. Comincia così il primo
programma ufficiale presentato da un candidato alla poltrona di
segretario cittadino del Pd modenese, rimasto vacante dopo le
dimissioni del vicesindaco Giuseppe Boschini. Il candidato è
Massimo Parenti, già presidente del circolo Pd di Villaggio
Giardino, sostenuto ora trasversalmente da Modena Attiva (il
movimento di ribelli interni al partito democratico) e dai
renziani, dopo che è arrivato l’apprezzamento del consigliere
Fabio Rossi, vicino al sindaco di Firenze. Parenti ha aperto una pagina Facebook e lì ha pubblicato il programma con cui si presenterà: un tentativo di coinvolgere più che mai la città nell’elezione del segretario cittadino.
“Le politiche che hanno garantito lo sviluppo degli ultimi
decenni non sono più sostenibili- continua il documento-. E le
politiche di governo del territorio, della mobilità, dei
rifiuti, dell’urbanistica, negli ultimi anni non sono state in
grado di interpretare i nuovi bisogni. Non dobbiamo avere paura
di modificare strategie che la crisi stessa ha dimostrato essere
insostenibili”, si legge ancora nel progetto. Il cambiamento passa da un passaggio strategico secondo Parenti, un passaggio nel quale si intravede
chiaramente la richiesta da sempre avanzata da Modena Attiva: “E’
necessaria l’apertura del partito ad una partecipazione più ampia e diffusa dei cittadini e delle competenze presenti nella società, accettando di mettere in discussione processi decisionali, ruoli, luoghi del confronto- si legge ancora-.
Dobbiamo dialogare con i cittadini, recuperare il rapporto con la
città, migliorare la capacità di ascolto e la sensibilità ai
bisogni e ai disagi, purtroppo crescenti”. E ancora nel progetto di Parenti “il partito deve diventare più leggero, meno strutturato, più aperto, contendibile dalle idee più che dalle persone. Fare politica deve diventare
un’opportunità aperta a tutti, in cui la selezione avviene per
merito e disponibilità, in cui chi si avvicina al partito
diventa davvero protagonista del cambiamento, in cui l’impegno
nelle istituzioni non e’ più un mestiere ma una fase della vita
delle persone. Un partito organizzato ma leggero, trasparente
nelle scelte ma pesante nei contenuti e nella capacità
elaborativa, un luogo in cui le idee si contaminano e l’analisi
dei problemi, premessa fondamentale ad ogni scelta, avviene in
maniera condivisa e prima delle decisioni.
Argomenti: matteo renzi
