Urla e strepiti. Una vera scenata: a tanto è stata costretta Eugenia Tymoshenko, la figlia della
leader dell’opposizione ucraina, Yulia, per vedere la
madre, ricoverata al’ospedale delle Ferrovie in stato di detenzione per curare un’ernia del
disco. Il reparto di terapia intensiva è stato messo in subbuglio, dice in una nota il servizio penitenziario.
Secondo le autorità ucraine è stata Yulia Tymoshenko, la ex eroina della Rivoluzione arancione, a rifiutarsi di incontrare la figlia, che urlando avrebbe bussato ripetutamente alla porta della stanza della madre. Finché non è stata costretta a lasciare l’ospedale.
Da parte sua, Eugenia, ha detto di non aver potuto vedere la
madre ma di aver sentito la sua voce. “Mi ha detto – ha spiegato
– di essere in gravi condizioni, di non potersi muovere e di
avere dei terribili dolori alla schiena”.
La situazione di Yulia Tymoshenko è molto grave, e molto difficile da monitorare. pochi giorni fa è stata raggiunta da una nuova accusa – l’aver architettato negli anni ’90 l’uccisione di un oppositore politico – cosa che rischia di far diventare “a vita” la sua condanna al carcere.
Che, secondo diverse fonti, è al limite della non sopportabilità. Da diversi mesi la donna dorme a terra, tra il bagno e l’ingresso della cella come protesta per le telecamere che la tengono sott’occhio 24 ore al giorno.