Settanta esponenti di spicco dell’ebraismo e dell’Islam hanno promesso “tolleranza zero” con i predicatori dell’odio e con l’estrema destra xenofoba. L’incontro, vitale per il futuro dell’Europa, ha avuto luogo a Istanbul. C’erano esponenti di 18 paesi, riuniti per due giorni nella città ponte tra Europa e Asia. Un ponte che gli intelligentoni franco-tedeschi non hanno voluto nell’Unione Europea.
Il primo impegno assunto con fermezza è quello a condannare a voce alta, non nel chiuso dei propri circoli, i predicatori del fanatismo e i detrattori delle altre fedi. Tra i promotori dell’ iniziativa la Foundation for Ethnic Understanding, di New York, molto attiva nel dialogo islamo ebraico negli Stati Uniti. “Il nostro punto d’arrivo è impegnarsi per gli altri anche quando questo non è nel nostro diretto interesse. Ci arriveremo.”
I partecipanti non hanno voluto ridurre al reciproco buonismo il livello del loro convegno e così hanno posto in evidenza non solo i casi di positiva coesistenza o impegno per l’altro troppo spesso dimenticati, ma anche numerosi casi di cattive relazioni. Molto importante l’azione compiuta da Esmond Rosen, del Faith Matters and Jewish Voluntereering Network, che ha presentato un pieghevole su tutti i musulmnai che hanno contribuito a salvare ebrei dall’Olocausto.
Un rabbino e un imam francesi hano poi illustrato il tour nazionale che si apprestano a compiere per promuovere il dialogo islamo-ebraico, anche nei quartieri-dormitorio dove le due comunità sovente convivono e alle volte si scontrano.
Il segretario generale del consiglio centrale degli ebrei tedeschi, ricordato che un rabbino è stato aggredito a Berlino, ha chiesto che gli imam condannino l’antisemitismo presente tra i musulmani, come ha condannato i sentimenti anti islamici diffusi tra giovani ebrei e resi evidenti dalla recente aggressione di un ragazzino palestinese da suoi coetanei israeliani.
Insomma, la Turchia di Erdogan prende per le corna il toro del dialogo islamo-ebraico: un passo importantissimo, cruciale. E l’Europa? Come se non bastasse oggi, sempre a Istanbul, comincia il convegno sul ruolo dei musulmani e dei cristiani nella Primavera araba. Ci sarà il rappresentante vaticano e il gesuita Paolo Dal’Oglio. Ministro Terzi, invece che cianciare di improbabili protezioni (militari?) di cristiani, non poteva organizzarlo lei questo convegno? Beh, certo, anche se ci avesse pensato sarebbe stato sgradevole ritrovarsi nel salone della Farnesina, da solo…