Ferrari, un 2025 in salita: la rivoluzione del 2026 diventa un’opportunità

Le difficoltà della SF-25 hanno messo alla prova squadra e piloti, ma il nuovo ciclo regolamentare offre al Cavallino una chance concreta di ripartenza e di ricostruzione competitiva.

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11 Dicembre 2025 - 22.22 Culture


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di Lilia La Greca

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Un anno di curve impreviste per la Ferrari.  La stagione 2025 è stata una delle più difficili degli ultimi anni: la nuova SF-25 è stata accolta con grandi speranze, la monoposto caratterizzata da nuove soluzioni tecniche e presentata con grande clamore mediatico ha tuttavia faticato a garantire performance costanti durante i weekend di gara.

I numeri raccontano un’annata altalenante: sette podi complessivi, una vittoria in Sprint Race e una sola pole position. Non sono mancati momenti difficili, con ritiri e gare in cui la Ferrari si è trovata lontana dai punti, come accaduto nei Gran Premi di Interlagos e negli appuntamenti sudamericani. Su quei circuiti la Rossa ha dovuto fare i conti con temperature, carichi aerodinamici e comportamenti della vettura che hanno spesso messo in difficoltà entrambi i piloti, complicando ulteriormente la gestione del weekend.

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 I problemi della Ferrari non si sono fermati ai risultati. La SF-25, pur avendo introdotto alcune novità, non ha mai mostrato in pista il comportamento che la squadra si aspettava, rendendo difficile tirare fuori tutto il suo potenziale nei momenti decisivi. Alcune scelte di sviluppo, invece di migliorare la situazione, hanno finito per complicarla, costringendo il team a continui aggiustamenti e interventi dell’ultimo minuto durante la stagione.

Charles Leclerc è stato il pilota che più ha saputo adattarsi alla vettura, raccogliendo i risultati migliori del team e riuscendo a portare la SF-25 in posizioni più avanzate grazie a qualifiche solide o strategie ben gestite, ma senza potersi davvero lanciare nella lotta per le vittorie. Nonostante questo il Monegasco al termine dell’ultima gara ad Abu Dhabi ha sintetizzato con maturità il lavoro dell’intera squadra: “ Un enorme grazie a tutta la nostra squadra, sia in pista sia a casa, in Italia, per il duro lavoro svolto quest’anno, così come ai nostri Tifosi per il loro supporto continuo. È stata una stagione difficile per noi. La prossima è ancora una pagina bianca e non sappiamo a che livello siano le altre squadre, quindi non abbiamo ancora vere aspettative. Dopo questa settimana torneremo a Maranello per riorganizzarci e il nostro compito sarà concentrare tutti i nostri sforzi sulla preparazione della stagione per dare il nostro meglio”.

Lewis Hamilton, alla sua prima annata in rosso, ha incontrato maggiori difficoltà di adattamento: nessun podio, qualifiche complicate e weekend che spesso non hanno espresso il potenziale desiderato. Tuttavia, a Yas Marina ha parlato con sincerità del suo anno: Sono soddisfatto della prestazione di oggi. Abbiamo fatto buoni progressi, superato molte vetture e siamo riusciti a rientrare in zona punti. È stata una stagione difficile, ma la gentilezza e il duro lavoro di tutti in Ferrari significano molto per me. Sono al fianco della squadra e so che ci attendono tempi migliori. Tornerò a gennaio più riposato e più forte.”

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 Un messaggio chiaro: l’impegno non è mai mancato e la convinzione di poter fare meglio è reale.

In effetti, nella seconda parte della stagione, si è percepita una crescita nella gestione della vettura e nel lavoro collettivo. Alcuni weekend hanno mostrato un passo gara più consistente e una coesione interna più marcata. Leclerc e Hamilton hanno iniziato a intravedere un potenziale più definito, pur sapendo che il divario dai migliori rimaneva significativo.

Ma è soprattutto il 2026 a offrire una nuova direzione al lavoro svolto finora. La Formula 1 cambierà completamente volto: le vetture saranno più leggere, più maneggevoli e pensate per rendere le gare più dinamiche e combattute, l’aerodinamica attiva prenderà il posto del tradizionale DRS, permettendo sorpassi più efficaci e una gestione diversa dei duelli in pista. Il modo in cui le auto gestiranno la loro energia verrà ripensato, con un’attenzione maggiore alla sostenibilità grazie all’uso di carburanti ecologici. Anche le gomme verranno adattate alle nuove caratteristiche delle monoposto. È una rivoluzione che potrebbe davvero rimescolare le carte e dare alla Ferrari un’occasione concreta per tornare protagonista.

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In questo scenario, la Ferrari ha l’opportunità di interpretare al meglio le nuove regole, studiando soluzioni innovative e impostando il progetto della futura SF-26 su basi completamente nuove, trasformando  la rivoluzione tecnica del 2026 in un’opportunità per chiudere il divario emerso quest’anno e aprire un ciclo competitivo più duraturo.

Se il 2025 verrà ricordato come un anno difficile ma formativo, il 2026 rappresenta l’occasione per scrivere davvero una nuova storia e, in Ferrari, lo sguardo sembra essere già rivolto avanti. 

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