Una delegazione di parlamentari italiani, nel secondo giorno della loro missione a Rafah, hanno chiesto di salvaguardare il ruolo dell’Unrwa e di smobilitare dall’assedio di Gaza. Lo scrivono i parlamentari della delegazione Stefania Ascari, Carmela Auriemma, Angelo Bonelli, Ouidad Bakkali Laura Boldrini, Dario Carotenuto, Sara Ferrari, Nicola Fratoianni, Valentina Ghio, Francesco Mari, Andrea Orlando, Rachele Scarpa, Arturo Scotto, Alessandro Zan.
«Il 15,6% dei bambini a Gaza è sotto il livello minimo di nutrizione. Prima era dell’1%. La stima è che a Rafah ora ci sia un bagno ogni 600 persone, le epidemie sono in aumento e senza un cessate il fuoco le proiezioni parlano di ulteriori 85mila morti in 6 mesi per infezioni o malattie. 1500 camion di aiuti umanitari sono bloccati al valico», ha riferito ai parlamentari Richard Brennan, responsabile regionale a Gaza per l’Oms. Questo perché, conferma la Mezzaluna Rossa egiziana, «i camion di aiuti umanitari subiscono quattro tipo di controlli che durano complessivamente 30 giorni e se anche un solo articolo non viene accettato dalle forze israeliane, tutto il carico è rifiutato e resta inutilizzato nei magazzini».
Il capo di Unrwa in Egitto, Sahar Al-Jobury ha sottolineato che Unrwa lavora sulla base di un mandato internazionale e sta cercando di eseguire il proprio incarico, ma con i fondi sospesi il personale non riesce a lavorare e subisce anche restrizioni nei movimenti. Bisogna confermare i fondi a Unrwa, aprire tutti i valichi, togliere l’assedio alla striscia e cessare il fuoco. Come ribadito da Amani Salah, responsabile Affari umanitari di Ocha, Gaza è la chiave della stabilità della regione. È necessario fermare il massacro e lavorare al domani di questa area. La violenza rischia di generare nuove ondate di estremismo. La pace si costruisce solo con la pace. La delegazione farà oggi tappa ad Al Arish per poi raggiungere il valico di Rafah domani.