La verità è che gli unici che lo appoggiano davvero al governo sono quelli del Pd (che non lo volevano nel segno della discontinuità dal governo gialloverde) e quelli di Leu.
I grillini capitanati di Di Maio lo destabilizzano non in base a una strategia politica (il M5s non ha linea politica ma una marmellata di rancori contrapposti) ma in base alle guerre di cortile tra miracolati arrivati al potere grazie allo tsunami dell’odio che hanno cavalcato.
Idem Italia Viva, che guarda ad un futuro centrista.
E il premier Conte che ha detto? “Oggi più che mai deve primeggiare il senso di responsabilità e il bene comune. Siamo di fronte forse all’ultima chiamata per una vera stagione riformatrice. I cittadini ci guardano e dobbiamo essere all’altezza delle attese che sono riposte in questo governo. Per questo sono fiducioso. Bisogna lavorare fianco a fianco per realizzare alcune essenziali riforme che il Paese attende da tempo. Detto questo, le fuoriuscite di questi giorni dal M5S non mi rallegrano”.
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