“Mi hai mentito”. I grillini alla Camera raccontano di una lite tra Di Maio e il padre Antonio, dopo le ennesime rivelazioni degli operai in nero: non uno ma quattro. E spunta anche la causa di un dipendente per farsi pagare le ore lavorate in nero: una lite giudiziaria ancora in corso, quando la società venne donata da Antonio Di Maio ai figli Luigi e Rosalba. Non si trattava di un caso isolato. Secondo quanto rivelato dalle Iene, nell’azienda di papà Di Maio avrebbero lavorato in nero, oltre a Salvatore Pizzo, altre tre persone. Mimmo, per tre anni. E Giovanni, per otto mesi. E ancora: Stefano, che si sarebbe dato alla fuga nei campi per sfuggire ai controlli dell’Ispettorato del lavoro. Senza contare che ora i dubbi lambiscono anche Luigi Di Maio stesso, che qualche volta aveva lavorato in passato come muratore nell’impresa del padre. “Può esibirci i contratti dell’epoca?”, lo ha sfidato l’inviato delle Iene, Filippo Roma. E Di Maio: “I versamenti sì, sicuramente, sono stato inquadrato”.
Operai in nero, Di Maio contro il padre: "Chiudiamo l'azienda di famiglia"
I grillini alla Camera raccontano di una lite tra Di Maio e il padre Antonio, dopo le ennesime rivelazioni degli operai in nero

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28 Novembre 2018 - 09.20
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