Il razzismo del sindaco di Messina: "I migranti vanno messi nelle baracche"

Lo dice Cateno De Luca riferendosi ai migranti scesi dalla Diciotti e portati in città.

Cateno De Luca
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27 Agosto 2018 - 12.55


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“Mandiamo i baraccati negli alberghi e i migranti nelle baracche. Non sarebbe giusto dopo 110 anni dare un tetto dignitoso ai messinesi?”. Lo dice provocatoriamente il sindaco di Messina Cateno De Luca riferendosi ai migranti scesi dalla Diciotti e portati in città. “Nessuno mi ha avvertito dell’arrivo dei migranti all’hotspot di Messina”, ha aggiunto, “sindaci sono buoni solo per prendersi denunce ma muti su politiche migratorie”.

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“Mi chiedo perché oltre 10 mila persone possono continuare a stare nelle baracche sotto l’amianto con bambini che giocano tra le fogne e i ratti ed i migranti possono stare in strutture migliori ivi incluso gli alberghi”, prosegue De Luca, che afferma di aver appreso solo dai giornali dell’arrivo in città dei profughi della Diciotti.

“Nessuno mi ha avvertito dell’arrivo dei migranti all’hotspot di Messina – aggiunge il sindaco messinese, eletto a giugno – vuol dire che i sindaci sono buoni solo per prendersi le denunce per le scuole prive di verifica sistemica e prive delle elementari norme antincendio mentre sulle politiche di ammasso dei migranti non hanno alcun diritto di parola”.

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