Jobs Act, Renzi: c'è intesa. Cgil: no

L'incontro avvenuto a Palazzo Chigi, tra Governo e Sindacati, ha messo in luca dei 'sorprendenti punti di intesa'.

L'incontro tra il Governo e i Sindacati
L'incontro tra il Governo e i Sindacati
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7 Ottobre 2014 - 10.18


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Un giorno del tutto particolare, importantissimo per Matteo Renzi. Terminato l’incontro con i sindacati, a Palazzo Chigi e quello del governo con i rappresentanti delle imprese.

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Arriva la notizia che l’Aula del Senato, che ha all’esame il Jobs act, riprenderà i lavori alle ore 16. I lavori dell’Assemblea di Palazzo Madama sono stati sospesi a causa della mancanza per la quarta volta consecutiva del numero legale. Numero mancato “perché Fi non ha votato. Ncd e il Pd hanno votato”, commenta il senatore del M5S Alberto Airola. Una conferma arriva anche dalla senatrice di Fi Cinzia Bonfrisco: a chi le chiede se in effetti Forza Italia non abbia votato in Aula per garantire il numero legale replica infatti: “Sì”.

“Il governo vuole porre la fiducia al Jobs Act per non discutere nel merito del provvedimento. Riteniamo che una riforma del lavoro così importante non possa essere approvata senza un adeguato esame in Aula”. E ‘quanto sottolineano i senatori del M5S. “Il Movimento 5 Stelle è disposto a ritirare la maggior parte dei suoi emendamenti – nonostante siano tutti nel merito – per permettere la discussione di quelli che ritiene imprescindibili. Il governo non ha più alibi: accetti la discussione o ammetta che il problema è la debolezza della maggioranza”, concludono i pentastellati.

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“Alcuni senatori per propria iniziativa non parteciperanno al voto”. Lo afferma, in merito al voto sulla fiducia sul Jobs Act, il deputato Pd Pippo Civati ai microfoni di Radio 24. “Non so quanti saranno perché non è un complotto il nostro. Abbiamo chiesto mille volte che ci fosse un’occasione per discutere”, spiega l’esponente Democrat.

“Vogliamo tornare a essere leader in Europa”, commenta il premier Matteo Renzi, aprendo l’incontro con i rappresentanti delle imprese. Il premier ha ribadito: “manterremo il rispetto del 3% nel rapporto deficit/pil”.

A Palazzo Chigi è terminato l’incontro con i sindacati sulle riforme – tema della convocazione – e sul lavoro. Con lui il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ed i ministri del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, dell’Economia Pier Carlo Padoan, della Pa Marianna Madia. Presenti i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Luigi Angeletti e Geremia Mancini.

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L’incontro nella sala Verde si è aperto con un’introduzione del premier Matteo Renzi per ‘perimetrare’ i tre punti di confronto con i sindacati, oltre ad art.18 e tfr: salario minimo, rappresentanza sindacale e contrattazione decentrata.

L’intervento, riferiscono le fonti, è durato otto minuti, poi hanno preso la parola i sindacati: primo a intervenire il segretario della Uil Luigi Angeletti, poi Annamaria Furlan, segretario generale aggiunto della Cisl.

“Il Paese ha bisogno di un clima di fiducia. Ci sono “sorprendenti punti di intesa”, ha esordito il premier Matteo Renzi. “Nella legge di stabilità – ha annunciato il premier – sarà inserita una quota aggiuntiva di 1,5 miliardi per estendere gli ammortizzatori sociali. E inoltre ci saranno due miliardi per la riduzione delle tasse sul lavoro e un miliardo per la scuola”.

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Ci sono tre stabilimenti da salvare urgentemente, ha aggiunto Renzi, Termini Imerese, l’Ilva di Taranto e l’Ast di Terni: “sono le tre T di cui bisogna subito occuparsi insieme”.

ll bonus fiscale ai lavoratori dipendenti (i cosiddetti 80 euro) sarà strutturale a partire dal 2015. Renzi ha detto che si stanno studiando le modalità tecniche per l’operazione.

Il Governo sta valutando un emendamento sul Jobs act con norme sulla rappresentanza sindacale e sull’ampliamento della contrattazione decentrata.

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La tutela del reintegro previsto dall’art.18 dello Statuto dei lavoratori per i licenziamenti ingiustificati resterà per quelli discriminatori ma anche per i disciplinari “previa specifica delle fattispecie”.

Un nuovo incontro tra Governo e sindacati è stato fissato per il 27 ottobre: ha detto Renzi ai sindacati secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione a palazzo Chigi. L’incontro del 27 con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan dovrebbe essere sulla legge di stabilità. E’ previsto un nuovo incontro anche con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti in data da stabilire.

C’è stato spazio anche per ironie e battute sul ‘tormentone’ Margareth Tatcher e per un siparietto ‘musicale’ tra governo e sindacati. Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan hanno infatti risposto per le rime alla battuta fatta ieri da Susanna Camusso, che sui tempi dell’incontro di questa mattina aveva citato una famosa canzone: “Un’ora sola ti vorrei”.

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Il ministro dell’Economia ha citato di contro la canzone Quattro minuti (una canzone del rapper Mondo Marcio, anche se a qualcuno al tavolo è venuto il dubbio che volesse piuttosto riferirsi a Cinque minuti del cantante Maurizio). Il premier invece ha chiamato in causa la canzone “Una settimana un giorno” di Edoardo Bennato: “Una settimana, un giorno solamente un’ora a volte vale una vita intera…”. Bennato, ha scherzato Renzi, “a me piace da morire anche se adesso va a cantare per Grillo”.

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