Civati: Franceschini è un paraguru

Non è vero che l'80% del Pd è con Renzi: così la pensa il giovane democrat. Sulla stessa linea anche Veltroni: l'endorsment di Dario Franceschini mi ha stupito.

Civati: Franceschini è un paraguru
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4 Settembre 2013 - 19.55


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Continuano i mal di pancia interni al Partito Democratico, dopo le dichiarazioni di Dario Franceschini, il quale sembra ora appoggiare Matteo Renzi in corsa per la dirigenza del partito. L’endorsment di Dario Franceschini “mi ha stupito”: così Valter Veltroni, alla Festa Democratica di Genova.

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“Quello che mi interessa – ha affermato Veltroni – è linearità delle posizioni politiche: non ci devono essere né da una parte né dall’altra schieramenti fatti per ragioni di opportunità”. “Se Renzi – ha aggiunto Veltroni – presenterà un documento chiaro sul presente, netto sul passato e capace di definire la fisionomia del partito, Io darò il mio consenso. Se Franceschini darà il suo consenso – ha concluso – mi farà piacere però sarà, in qualche misura, anche una revisione del Franceschini del passato”.

Veltroni ha poi aggiunto che “andare al voto oggi sarebbe un errore”. “Per non far cadere il governo sotto la minaccia di Berlusconi che dice ‘o votate in un certo modo o stacco la spina’ il Pd dovrebbe piegarsi a questa minaccia a discapito della legalita’ e di principi fondamentali? se lo facesse sarebbe un errore drammatico”.

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L’ex segretario nazionale del Partito Democratico incalza poi sul congresso: “Vorrei che per una volta il congresso fosse non solo la scelta di un nome ma anche, attraverso la discussione, la scelta della politica che ci può consentire di raggiungere un obiettivo che in Italia – unico paese in Europa – non si è mai realizzato e cioé di avere una maggioranza riformista alla guida del paese. Questo è il nostro compito storico”.

Al coro delle critiche, ieri avevano già parlato [url”Pierluigi Bersani e Rosi Bindi”]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=48518&typeb=0&Franceschini-pro-Renzi-ironia-al-vetriolo-di-bindi-e-Bersani[/url], si aggiunge anche la voce di
Pippo Civati, deputato del Pd e candidato alla segreteria: “Resto candidato alla segreteria e non è vero che l’80 per cento del partito è con Renzi. Fioroni non ha mai azzeccato una previsione, la partita non è ancora iniziata”.

“I bagni di folla li faccio anch’io – ha chiarito -, forse sono meno noti ma queste cose non significano nulla”. E poi ha attaccato Franceschini: “Sono dirigenti seri, rigorosi. Per questo vinciamo sempre elezioni, abbiamo una classe dirigente che tiene le posizioni. Il migliore è Franceschini che qualche mese fa aveva detto congresso chiuso e non aperto agli elettori per scegliere solo il segretario e ora sta con Renzi che vuole primarie aperte e corre per fare il premier. Ma Franceschini è molto astuto, un paraguru. E non bisogna dimenticare che Renzi lo chiamava vice-disastro”.

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“Diffido di persone che cambiano idea in questo modo anche ridicolo – ha poi detto il democrat – vogliono fare le larghe intese anche nel Partito democratico, mettere insieme cose incompatibili con dentro tutti”. “I 110 traditori? Quelli certamente non votano me come segretario ma sono divisi tra Renzi e gli altri. Affossare Prodi sarebbe un disegno criminale, lo stesso se il Pd non votasse la decadenza di Berlusconi. Il partito sarebbe finito. La grazia? Non esiste, sarebbe una cosa inaudita, epocale, un’offesa ai cittadini normali”.

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