E’ sempre un peccato quando proprio coloro che dovrebbero dare il buon esempio, si rifiutano di sottoporsi alla somministrazione del vaccino, una delle poche armi a disposizione per contrastare il vaccino.
Nel Lazio sono stati sospesi per la prima volta dall’inizio della campagna di vaccinazione sei medici no vax, mentre altri undici sono stati ricollocati.
La ragione di tale provvedimento è l’obbligo vaccinale di legge per i sanitari, dettato dal “Decreto Covid” dello scorso marzo.
La misura è stata adottata come conseguenza dell’istituzione, lo scorso marzo, di commissioni che devono controllare le diverse posizioni degli operatori sanitari. L’iter che porta alla sospensione del medico inizia all’anagrafe vaccinale.
Se emerge negli elenchi un medico non ancora vaccinato, l’Asl avvia una procedura di verifica per comprendere le ragioni della mancata immunizzazione.
Qualora queste motivazioni non risultino valide, partono richiami e sospensioni.
La Regione specifica che non si tratta di una punizione, bensì di una reale difficoltà nel contenere possibili contagi a causa della presenza di medici no vax.