Francesco ai finti cristiani: "La croce sia coerente con il Vangelo, non può che esprimere amore"

Il Papa durante l'Angelus: "Chi anche oggi vuole vedere Gesù, magari provenendo da Paesi e culture dove il cristianesimo è poco conosciuto, che cosa vede prima di tutto?

Papa Francesco
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21 Marzo 2021 - 11.22


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Parole molto ferme rivolte soprattutto ai sedicenti cristiani che usano la croce come un ‘manganello’ e leggono il Vangelo al contrario, promuovendo razzismo, xenofobia e razzismo.

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Così Papa Francesco durante l’Angelus dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano.

“Chi anche oggi vuole ”vedere Gesù”, magari provenendo da Paesi e culture dove il cristianesimo è poco conosciuto, che cosa vede prima di tutto? Qual è il segno più comune che incontra? Il crocifisso. Nelle chiese, nelle case dei cristiani, anche portato sul proprio corpo. L’importante è che il segno sia coerente con il Vangelo: la croce non può che esprimere amore, servizio, dono di sé senza riserve: solo così essa è veramente l’ ‘albero della vita”, della vita sovrabbondante”.
Il moralismo clericale

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“Non con condanne teoriche, ma con gesti di amore. Allora il Signore, con la sua grazia, ci fa portare frutto, anche quando il terreno è arido a causa di incomprensioni, difficoltà o persecuzioni o pretese di moralismi clericali: questo è terreno arido. Proprio allora, nella prova e nella solitudine, mentre il seme muore, è il momento – sottolinea il Papa – in cui la vita germoglia, per produrre frutti maturi a suo tempo. È in questo intreccio di morte e di vita che possiamo sperimentare la gioia e la vera fecondità dell’amore che sempre si dà nello stile di Dio. La Vergine Maria ci aiuti a seguire Gesù, a camminare forti e lieti sulla strada del servizio, affinché l’amore di Cristo risplenda in ogni nostro atteggiamento e diventi sempre più lo stile della nostra vita quotidiana”.

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