Ma chi vogliono prendere in giro? Ma quale persona, se no un fascista, un nostalgico del fascismo io simili può avere in un locale una cassa di vini con il volto di Mussolini? Ossia il volto di un dittatore sanguinario
L’uomo che ha chiesto “scusa” a Mussolini dopo aver servito dei clienti dalla pelle nera è un signore minuto di mezza età: si chiama Claudio e gestisce il locale della sua famiglia, “La Tana Marina” di Viserbella, a Rimini. “Non sono di destra. Per me va bene chi vince le elezioni. Lavoro 18 ore al giorno e non posso permettermi il lusso di perdere un tavolo con 12 persone”, ha spiegato in un’intervista a La Stampa.
Il caso che lo vede protagonista è scoppiato dopo che la cliente Adjisam Mbengue ha raccontato la disavventura vissuta nel locale in un video su Facebook: il gestore avrebbe preso l’ordine e poi si sarebbe girato verso un quadro di Mussolini e avrebbe detto ‘Scusa Benito’ per aver servito clienti di colore.
A La Stampa l’uomo dice che il presunto quadro del Duce non era un quadro bensì una cassa di vini col volto di Mussolini. E aggiunge:
“Mi chiamavano con insistenza, a un certo punto ho allargato le braccia verso quella immagine. Avevo la mascherina, non possono aver sentito quello che ho detto”.
Claudio non è pentito e non vuole scusarsi.
“Non mi ritengo fascista, ma credo nella patria che non c’è più. Quella signora è del Pd, ha montato il caso per ragioni politiche. Mica le ho detto ‘brutta scimmia torna a mangiare le banane in Africa’”.
