La premessa è semplice: in un paese democratico come l’Italia dove vige lo stato di diritto tutti sono soggetti alla legge. Compresi i rappresentanti delle forze dell’ordine.
E poi nei processi si stabilirà se gli imputati siano colpevoli o no.
”Da Nord a Sud si moltiplicano i casi di detenuti che aggrediscono donne e uomini della Polizia penitenziaria, eppure a Frosinone un carcerato ha avuto il coraggio di denunciare due agenti lamentando ‘manette troppo strette’: i poliziotti andranno davanti a un giudice. La Lega è orgogliosa di difendere le Forze dell’Ordine ed è orgogliosa dei Decreti sicurezza che – tra le altre cose – hanno inasprito le pene per chi aggredisce chi indossa una divisa. Bonafede non ha nulla da dire?”.
Così il leader della Lega Matteo Salvini.
Lo stesso che ha più volte detto che il reato di tortura andrebbe abolito. E così (se mai accadesse) la polizia ‘americana’, quella di George Floyd e di tanti altri casi simili, ce l’avremmo anche noi.
Due poliziotti a processo e Salvini (quello che vuole abolire il reato di tortura) la prende male
Mentre il mondo è scosso dal caso Floyd il capo della Lega si lamenta che un detenuto ha avuto il coraggio di denunciare due agenti. Ma in uno stato democratico le leggi sono uguali per tutti

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globalist Modifica articolo
27 Giugno 2020 - 16.14
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